Scontri a Roma, Lamorgese: “Nessun arresto per evitare rischi”. Meloni attacca: “È strategia della tensione”
Scontri a Roma, Lamorgese: “Nessun arresto per evitare rischi”. Meloni attacca: “È strategia della tensione”
Le autorità hanno scelto di non fermare uno dei leader di Forza nuova che sabato scorso ha preso d’assalto la sede nazionale della Cgil per evitare ulteriori violenze. Lo ha dichiarato la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, che oggi ha risposto al question time alla Camera sulla gestione dell’ordine pubblico in occasione della manifestazione contro il green pass tenuta a Roma lo scorso 9 ottobre.
Un intervento duramente criticato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che ha accusato la ministra, da mesi nel mirino anche del segretario della Lega Matteo Salvini, di aver usato parole che “offendono il parlamento”.
Rivolgendosi ai deputati della Camera, Lamorgese oggi ha evidenziato come il vicesegretario di Forza nuova Giuliano Castellino, tra gli arrestati per l’attacco alla sede Cgil a Roma, avesse “espresso la volontà di indirizzare il corteo verso la sede della Cgil” già durante il suo intervento a piazza del Popolo, dove sabato si erano riuniti i manifestanti. Ciononostante le autorità hanno deciso di non fermarlo per evitare “la reazione violenta” di altri neofascisti. “La scelta di procedere coattivamente nei suoi confronti non è stata ritenuta percorribile dai responsabili dei servizi di sicurezza, perchè in quel contesto c’era l’evidente rischio di una reazione violenta dei suoi sodali con degenerazione dell’ordine pubblico”, ha detto Lamorgese, che ha anche espresso “piena solidarietà alla Cgil per il vile assalto perpetrato alla sua sede”.
La ministra è anche intervenuta sul tema dello scioglimento di Forza nuova, chiesto a gran voce da Partito democratico e altre forze alleate per la violazione della legge Scelba, che punisce chiunque tenti di riorganizzare sotto qualsiasi forma il partito fascista.
“Riguardo allo scioglimento di organizzazioni a carattere eversivo è doveroso rilevare come si tratti di un tema di eccezionale rilevanza, politico-giuridica, di estrema complessità e delicatezza”, ha detto Lamorgese, affermando che la questione è al vaglio del governo, “la cui azione collegiale potrà indirizzarsi anche sulla base delle valutazioni della magistratura nonché delle indicazioni del Parlamento a seguito della mozione già calendarizzata”, in riferimento alla mozione con cui il Pd ha chiesto al governo di procedere allo scioglimento del partito guidato da Roberto Fiore. Una richiesta a cui Fratelli d’Italia e il centrodestra ha aderito solo in parte, chiedendo lo scioglimento di “tutte” le organizzazioni eversive e non solo quelle di stampo fascista.
“Non siamo imbecilli, quello che è accaduto sabato è stato volutamente permesso. È stato calcolo, e questo ci rimanda indietro ad anni bui. Siamo alla strategia della tensione”, ha detto oggi la presidente di FdI Giorgia Meloni, che già prima del question time aveva chiesto le dimissioni di Lamorgese, definendola “un ministro assolutamente inadeguato e l’abbiamo visto a 360 gradi, l’abbiamo visto sull’immigrazione, sui rave e sulle manifestazioni di piazza”.