“Il fascismo fu il male assoluto?”, La Russa evita la domanda e se ne va
In visita a Gerusalemme, il presidente del Senato Ignazio La Russa evita una domanda sul fascismo e lascia l’area del Muro del Pianto. Gli era stato chiesto se il movimento politico di estrema destra si potesse considerare “il male assoluto”, come disse Gianfranco Fini in visita in Israele anni fa.
“Non siamo in Italia dove mi potere rincorrere”, ha detto il fondatore di Fratelli d’Italia andando via senza rispondere al quesito. La Russa ha anche rivendicato di possedere dentro casa un busto di Benito Mussolini.
Nel suo primo viaggio istituzionale da seconda carica dello Stato, ha visitato lo Yed Vashem, il memoriale dell’Olocausto costruito sul monte Herzl.
“Non è la prima volta che vengo qui – ricorda – ma ogni volta che mi sono simbolicamente inginocchiato in questo luogo di dolore e di ricordo, ho rinnovato il sentimento di vicinanza al popolo ebraico e il proposito di contribuire a far sì che mai più ci sia un odio così bestiale e inumano”.
In mattinata è stato accolto anche alla Knesset, il parlamento israeliano, dove è stato accolto con un applauso dall’intera Aula: non era scontato, vista la recente polemica con le comunità ebraiche italiane per la celebrazione sui social dell’anniversario del Movimento sociale italiano.
La Russa ha anche incontrato il premier Benjamin Netanyahu, che sarà in Italia giovedì e al quale ha rinnovato “l’importanza del forte legame tra Italia e Israele”.