Politica
La metamorfosi di Silvio, il Lukashenko di Salvini
No, non chiamiamola guerra: quella di Forza Italia è più un’operazione speciale di recupero dei consensi che oggi si chiama lotta alla riforma del catasto, domani chissà. La strategia sembra pagare o almeno così racconta chi tra gli azzurri maneggia i sondaggi, ma c’è pure chi è preoccupato. «Salvini ha capito che il conflitto in corso in Ucraina ha azzerato il dividendo che pensava di poter staccare come forza di governo ora che si intravvedeva la ripresa dopo il Covid. E così, a parte le iniziative sgangherate come la missione in Polonia, ora appare lanciato in un gioco pericoloso a cui noi non riusciamo a sottrarci. Rischiando di diventare la Bielorussia della Lega», spiega un azzurro di lungo corso che profetizza come i prossimi dossier, dalla flat tax ai balneari fino alla riforma del Csm possano trasformarsi in un campo minato per la tenuta dell’esecutivo. A furia di inseguire Salvini che a sua volta rincorre la Meloni comoda all’opposizione. E Silvio Berlusconi? Nel ruolo di vassallo riservato da Putin a Lukashenko.