Boston, il MIT promuove a pieni voti la app Immuni. Ma il Copasir approva con “riserva”
Il Massachusetts Institute of Technology di Boston, responsabile del lancio del Covid Tracing Tracker al fine di informare la popolazione mondiale delle caratteristiche e implicazioni delle app per il contact tracing, ha promosso Immuni a pieni voti, assegnandole 5 stelle su 5. A renderlo noto Bending Spoons, la società milanese che ha sviluppato la app che verrà utilizzata in Italia per il tracciamento dei positivi al Covid-19. Immuni, dunque, con il suo pieno punteggio del CTC supera in questo sia la Francia che il Regno Unito e Germania nella classifica di Mit, posizionandosi ai livelli di Singapore, Islanda, Austria. Inizialmente ad Immuni erano state assegnate 4 stelle su 5, ma poi le nuove informazioni relative alla gestione dei dati degli utenti e riguardanti la privacy hanno fatto guadagnare punti in classifica alla app.
Nel frattempo anche il COPASIR, dando il via libera alla sua relazione su Immuni, si è espresso favorevolmente sull’utilizzo dell’applicazione selezionata dal governo per il contact tracing della fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Secondo quanto rivela l’Adnkronos, però, si sarebbe trattato di promozione “con riserva”, dato che il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica avrebbe sollevato alcune criticità in relazione al possibile utilizzo dell’applicazione. Tra i problemi sollevati quello della definizione del “soggetto” che avrà il compito di gestire l’app a livello operativo, come anche il ruolo di Bending Spoons. Il Comitato richiede, in sostanza, che vengano monitorati i rapporti tra la start up milanese che svilupperà l’applicazione e lo Stato. Grande attenzione viene inoltre richiesta per quanto riguarda privacy e gestione dei dati personali: il COPASIR invita a far rimanere in Italia la gestione di tutta la tecnologia legata alla app. Sempre secondo quanto appreso da Adnkronos, comunque, l’unica ad astenersi al momento del voto è stata la deputata M5S Federica Dieni. La parlamentare avrebbe manifestato le sue perplessità circa le conclusioni della relazione approvata dal Comitato, ravvisando la presenza di considerazioni politiche di merito che andrebbero “oltre le competenze del COPASIR”.
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