Guerra in Ucraina, la frecciata di Meloni al M5S: “Volete dare un reddito di cittadinanza ai russi?”
Guerra in Ucraina, Meloni provoca il M5S: “Volete dare un Rdc ai russi?”
L’invio di armi all’Ucraina è cominciato con il Movimento 5 Stelle al governo, quindi “grazie per il sostegno al popolo ucraino, contano i fatti più che le parole”, dice la premier Giorgia Meloni in aula al Senato rivolgendosi al gruppo dei pentastellati.
Poi continua: “Io sono interessata a questo tema della pace, tutti lavoriamo e vogliamo la pace. Se voi avete soluzioni che io non ho, vorrei che foste più concreti perché non è sventolando una bandierina che si ottiene la pace. Se potete spiegarmi questi contenuti…”, incalza.
La presidente del Consiglio insiste: “Domanda: l’Ucraina secondo voi deve arrendersi perché questo ci consente di ottenere la pace? Su questo io non sono d’accordo, se voi ce lo dite, abbiamo chiara la posizione dei 5 Stelle”. E ancora: “Chiedete, nella vostra risoluzione, l’immediato ritiro di tutte le truppe russe, siamo d’accordo, potete dirci cortesemente come si possono ritirare? Volete proporre loro un reddito di cittadinanza?“, domanda ironicamente Meloni. “Volete si riconosca la giurisdizione russa sui territori annessi con un referendum illegittimo?”, chiede la premier.
Meloni dice al Movimento che “bisogna scendere nel concreto, l’unica possibilità di arrivare a un negoziato è che ci sia equilibrio nelle forze in campo nel conflitto. Se non avessimo aiutato l’Ucraina avremmo avuto un’annessione e non una pace, io difendo una nazione sovrana. L’Ucraina riguarda tutti noi, è una chimera pensare che se si arrendesse e noi ci girassimo dall’altra parte non avremmo più questo problema”.
Meloni prosegue il suo ragionamento: “Se il principio è che uno Stato più forte può invadere uno Stato militarmente più debole, pallottoliere alla mano, siete sicuri che ci convenga? Vogliamo difendere l’Occidente e i nostri valori, o per fare un po’ di propaganda siamo pronti a mettere a repentaglio la nostra sicurezza?”. La presidente del Consiglio ribadisce: “Voi pensate che se l’Italia decidesse di estraniarsi dalla comunità internazionale, di non inviare nulla, cambierebbe qualcosa per Kiev? No, cambierebbe l’approccio verso di noi. Saremmo considerati una nazione inaffidabile che di fronte alle difficoltà scappa. Io voglio un’Italia credibile e seria”, conclude.