Crisi Ucraina, Guerini: “Russia faccia passo indietro, i nostri soldati sul campo in Lettonia e Romania”
“La coesione che abbiamo dimostrato fino ad ora è necessario che si confermi sia a livello di Unione Europea con il sistema delle sanzioni, che a livello Nato attraverso il mantenimento degli strumenti di deterrenza. Strumenti a cui anche l’Italia contribuisce con le attività sul terreno dei nostri militari in Lettonia, con l’air policing in Romania, con la sorveglianza marittima nel Mediterraneo orientale e con le ulteriori misure di innalzamento della prontezza operativa che in queste settimane sono state implementate. Misure che, ancora una volta, vanno intese come lo stimolo a un vero confronto costruttivo. Proprio questo è il senso della deterrenza: esortare la Russia a non alimentare il conflitto e scegliere la via della diplomazia”
Lo ha detto il ministro della Difesa Franco Guerini che al Corriere ha rilasciato un’intervista nella quale afferma che un contingente italiano è già sul campo in Lettonia e Romania come deterrente. Ma il ministro allontana lo spettro di una terza guerra mondiale: “Sarei molto cauto a rievocare certi riferimenti. Faccio mie le parole del segretario generale della Nato: continuiamo a chiedere alla Russia di fare un passo indietro e impegnarsi in buona fede a contribuire a una soluzione politico-diplomatica. Nella convinzione che, nonostante declamate nostalgie imperiali, una escalation della situazione non sia utile a nessuno, in primis alla Russia”.
Sul tema dell’energia e dei rischi per l’Italia, Guerini risponde: “Non c’è nessuna esitazione da parte dell’Italia, anzi vi è piena adesione alle scelte che tutti insieme a livello europeo stiamo contribuendo a realizzare. Certo, il tema dell’energia è un tema importante per i cittadini ed è giustamente considerato con la massima attenzione da noi e dai nostri partner, ma questo non rappresenta sicuramente un freno alla fermezza con cui dobbiamo affrontare questa crisi. Ciò detto, si impone una riflessione sul più ampio concetto di sovranità nazionale, che riguarda diversi settori strategici, tra cui quello dell’energia. Per questo, non a caso, alcune delle nostre missioni internazionali hanno come focus anche la sicurezza delle linee di approvvigionamento energetico”.