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Gregoretti, Salvini: “Scelte condivise con Conte e Di Maio”. Palazzo Chigi smentisce: “Caso mai discusso in Cdm”

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L'ex ministro dell'Interno rischia 15 anni di carcere per l'accusa di sequestro di persona sulla vicenda della nave Gregoretti, rimasta bloccata in mare con 131 migranti a bordo a luglio 2019

Gregoretti, Salvini: “Scelte condivise con Conte e Di Maio”. Palazzo Chigi: “Caso mai discusso in Cdm”

Da una parte c’è l’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, segretario della Lega, che sostiene che la decisione sul caso della nave Gregoretti fu presa in maniera collegiale insieme al premier Conte e al capo M5S Di Maio. Dall’altra parte la smentita di Palazzo Chigi, che nega che il caso sia mai stato discusso in Consiglio dei ministri.

È questo il tiro alla fune in corso tra gli ex alleati di governo, sulla vicenda relativa al blocco della nave Gregoretti con 131 migranti a bordo avvenuto a luglio 2019.

“Ci sono le carte e le mail che dimostrano che fu una decisione collegiale presa con il M5s”, ha assicurato il leader del Carroccio, dopo che il tribunale dei ministri di Catania ha chiesto alla presidente del Senato l’autorizzazione a procedere per sequestro di persona nei suoi confronti. “I decreti sicurezza e il no agli sbarchi li abbiamo approvati insieme. Gli avvocati mi dicono che dovrei essere preoccupato perché rischio 15 anni di carcere”, aggiunge Salvini, che all’epoca dei fatti era ministro dell’Interno e ora è accusato di sequestro di persona aggravato.

Ma da Palazzo Chigi arriva un’altra versione: il Consiglio dei ministri non avrebbe mai discusso del caso Gregoretti, né il 31 luglio 2019 né in altre riunioni, come si legge in una nota firmata dal Segretario generale di Palazzo Chigi e inviata l’11 ottobre scorso al Tribunale dei ministri di Catania, citata nella richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini.

Se il caso della nave Gregoretti porterà a un processo, “idealmente in quel tribunale ci saranno con me milioni di italiani”, afferma oggi in un’intervista al Corriere della Sera il leader della Lega, che su Luigi Di Maio dice: “credo che tutta la dignità l’abbia messa nel decreto del 2018”. “In questi mesi sto conoscendo la doppia faccia di Conte e Di Maio. Mi dispiace quando ci sono persone che perdono l’onore”, commenta Salvini, che ieri aveva definito Di Maio “un piccolo uomo”.

“Salvini ora fa la vittima. Lo vedo un po’ impaurito”, commenta il capo politico M5S Di Maio. “Mi sembra sia ben chiaro che la questione Gregoretti non sia come la questione Diciotti. Quest’ultima fu una decisione del Governo, la Gregoretti fu propaganda”, ha aggiunto confermando di fatto che, al contrario di quanto avvenuto nel caso Diciotti, ora i parlamentari pentastellati sarebbero pronti a votare a favore dell’autorizzazione a procedere.

Due casi diversi, quindi, anche se da qualche parlamentare arriva l’ammissione: “Diciotti? In quell’occasione abbiamo sbagliato”, ha dichiarato il senatore Nicola Morra, che aggiunge: “Secondo me sulla piattaforma Rousseau né si doveva votare all’epoca del ‘caso Diciotti’ né si dovrebbe votare adesso sul ‘caso Gregoretti’ perché noi per il nostro statuto e per i nostri valori non dovremmo guardare in faccia a chicchessia. Ci si difende eventualmente nei tribunali e nei processi”.

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