Salvini cambia linea per placare i malumori della Lega: “Draghi non è Conte, non stacco la spina”
Salvini cambia linea per placare i malumori della Lega
Dopo giorni di lotta, Salvini torna a guardare al governo: questa settimana il leader della Lega dovrebbe vedere il premier Mario Draghi per chiarire la sua posizione in seguito alle proteste e alle dichiarazioni della scorsa settimana contro la linea “chiusurista”, attribuita in particolare al Ministro Roberto Speranza.
Un cambio di rotta con cui intende placare i malumori dell’ala moderata del Carroccio, e cioè quella che siede in Consiglio dei ministri, guidata dal Ministro Giancarlo Giorgietti. Costretto a mediare costantemente tra Via Bellerio e Palazzo Chigi, e a far dimenticare l’incontro di Budapest tra il suo numero uno, il premier ungherese Victor Orbàn e quello polacco, Mateusz Morawiecki.
Ma per Salvini “Draghi non è Conte”, dunque il governo non si mette in discussione. L’intento però è quello di non restare “succubi” del ministro della Salute. Il Carroccio vorrebbe procedere a parziali riaperture “a partire da fine aprile” laddove la curva epidemiologica lo consente – Liguria, Sardegna e Umbria -, almeno per quanto riguarda bar e ristoranti.
Ma senza per questo “staccare la spina”: non se lo può più permettere, non fosse altro che in questa legislatura lo ha già fatto una volta. E su questo ha intenzione di rassicurare Draghi. Secondo un retroscena di Repubblica, nel suo incontro, che dovrebbe essere fissato nei prossimi giorni, il leader del Carroccio chiarirà al premier che la posizione della Lega è quella di sollecitare l’esecutivo sul piano vaccini e sul ritorno alla normalità tramite i ristori.
Tutto il resto, dal disegno di legge contro l’omotransfobia di Alessandro Zan alle polemiche per la delega alle politiche antidroga affidata alla ministra Fabiana Dadone, deve passare in secondo piano. Salvini non vuole cedere a quelle che considera solo “provocazioni”. Ma tenere in piedi lo spirito di lotta e quello di governo richiede doti da equilibrista, e il sospetto che l’ex ministro sia tentato da un ritorno all’opposizione nasce dai sondaggi.
Gli ultimi, infatti, mostrano la costante perdita di consensi della Lega in favore di Fratelli d’Italia, che guadagna terreno anche grazie alla libertà di fare opposizione, mantenendo la linea dura contro il governo senza doversi preoccupare della sua tenuta.