Conte in pole position per il governo PD-M5S, ma intanto impazza il totoministri
Trattativa in salita tra dem e pentastellati: ecco il puzzle dei ministeri
Il governo giallo-rosso non c’è ancora, ma il totoministri sì: ecco i nomi
Il governo PD-M5S non c’è ancora, ma il totoministri fa già discutere. L’incontro tra il segretario dem Zingaretti e il leader pentastellato Di Maio va avanti fino a tarda notte e, tra i vari punti, c’è anche quello dell’assegnazione dei ruoli della squadra. Nelle ultime ore si sta delineando l’ipotesi Conte bis e si discute per il vicepremier e i ministeri di questo papabile governo.
Totoministri governo, le ipotesi per il vicepremier
Il numero due dell’esecutivo è un’incognita importante: il Pd vorrebbe piazzare Andrea Orlando o Dario Franceschini. Sull’Economia, poi, sarebbero in ballo Antonio Misiani, l’uscente Giovanni Tria e anche il dem Pier Carlo Padoan.
Il M5S preme invece per Di Maio, destinato a conquistare la delega del Viminale.
Totoministri governo, a chi va il Viminale?
Sul ministero dell’Interno arriva l’avvertimento grillino: “Occhio, Luigi, quella del ministero dell’Interno è poltrona che scotta. Non potrai fare la politica di Salvini sull’immigrazione. E, soprattutto, dal giorno dopo diventerai il bersaglio mediatico numero uno di Salvini stesso”.
Con Di Maio proiettato verso il Viminale, M5S e PD potrebbero dividersi i tre ministeri strategici per i rapporti internazionali.
Conferme e novità
Alla Difesa potrebbe esserci una conferma per “l’anti-Salvini” Elisabetta Trenta o una novità con il dem Emanuele Fiano. Gli Esteri restano un punto interrogativo, ma c’è propensione verso Paolo Gentiloni o la conferma di Enzo Moavero Milanesi. Le Politiche comunitarie potrebbero essere guidate dall’eurodeputato Roberto Gualtieri o dall’ex sottosegretario agli Esteri Enzo Amendola.
La Giustizia è in ballo tra l’uscente Alfonso Bonafede e l’ex Andrea Orlando, ma c’è anche un’ipotesi Pietro Grasso di Leu.
I ruoli pentastellati
Cosa chiedono i Cinque Stelle al governo? Oltre a Di Maio, viene fatto il nome di Riccardo Fraccaro per i Rapporti con Parlamento e delega alle Riforme e di Giulia Grillo e Sergio Costa ancora su Salute e Ambiente.
Zingaretti, intanto, ribadisce che non parteciperà alla formazione dell’esecutivo, perché se lo facesse dovrebbe lasciare la guida della Regione Lazio.
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