Terminato dopo due ore il vertice tra governo e opposizioni sul salario minimo: le posizioni restano distanti
Vertice governo-opposizioni sul salario minimo: le posizioni restano distanti
È durato circa due ore il vertice tra governo e opposizioni sul salario minimo che si è tenuto a Palazzo Chigi nel pomeriggio di venerdì 11 agosto: nonostante la discussione, però, le parti restano distanti.
“Sostanzialmente ognuno resta sulle proprie posizioni. Palla al centro” dichiarano fonti della minoranza a La Repubblica. La premier Meloni, durante il suo intervento, ha ribadito la sua contrarietà all’introduzione di un salario minimo per legge proponendo un percorso “attento” ma “celere” per giungere a una proposta “condivisa” di contrasto al “lavoro povero e ai bassi salari”.
La presidente del Consiglio, poi, ha proposto la mediazione del Cnel. “Nulla di nuovo, siamo a metà tra un remake della discussione in commissione e il question time del governo alle opposizioni” ha dichiarato il segretario di +Europa Riccardo Magi nel corso dell’incontro al termine del quale le delegazioni si sono riunite in una sala di Palazzo Chigi.
Oltre alla premier Meloni, al vertice erano presenti, tra gli altri, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano mentre l’altro vicepremier, nonché ministro delle Infrastrutture, era in collegamento dalla Toscana.
Per le opposizioni, invece, c’erano tra gli altri la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader del M5S Giuseppe Conte, Carlo Calenda, leader di Azione, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni per Verdi/Sinistra Italiana e, come detto, Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova per +Europa.