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Home » Politica

I problemi per il governo non arrivano mai dall’opposizione

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Striscia la notizia con i suoi fuorionda di Andrea Giambruno ha creato al governo più problemi di quanto non abbiano finora fatto Elly Schlein e Giuseppe Conte. Al tempo stesso, il libro del generale Roberto Vannacci, fortemente condannato per i suoi contenuti da tutto il mondo politico di sinistra, per quanto fortemente criticato dalla compagine governativa ha aperto un dibattito a destra con alcuni esponenti, Gianni Alemanno in primis, che ne hanno difeso la legittimità dei contenuti. Così come, prima ancora che il governo Meloni nascesse, uno dei primi problemi che dovette affrontare furono le frasi di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina uscite da una riunione a porte chiuse di Forza Italia, tra gli ultimi interventi del Cavaliere a balzare agli onori delle cronache.

Ad oggi i sondaggi sono quasi una fotocopia del dato delle elezioni politiche di un anno fa, con l’opposizione che non sembra in grado di scalfire il primato della compagine governativa nell’opinione pubblica, e questa carrellata di episodi mostra una cosa: i problemi, le fibrillazioni, le questioni da affrontare per l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni non arrivano mai dall’opposizione. Quando si parla di rischi per la tenuta dell’esecutivo, infatti, gli osservati speciali sono soprattutto gli eventuali cambi di linea di Lega o Forza Italia così come la piega che il partito fondato da Berlusconi potrebbe prendere dopo la dipartita del Cavaliere.

Eppure al governo le difficoltà non mancano, soprattutto nel portare a casa una serie di risultati su temi storicamente cari alla destra, come l’immigrazione, dove l’aumento dei flussi su Lampedusa e la crescente instabilità in Africa hanno portato non pochi problemi all’esecutivo nella gestione della crisi, o come la politica fiscale e previdenziale, con una scarsità di risorse che difficilmente permetterà di portare a casa con facilità risultati come la flat tax o l’abolizione della legge Fornero, storiche bandiere dei partiti oggi al governo.

Ma se da un lato è difficile immaginare i partiti di sinistra criticare una politica non abbastanza securitaria in tema di immigrazione o la mancata introduzione della flat tax, è altrettanto vero che né il Partito Democratico né il Movimento Cinque Stelle stanno riuscendo a far passare alcun messaggio alternativo in maniera incisiva. E così ci troviamo da ormai oltre un anno con un consenso fotocopia rispetto al voto del 2022.

Ma nonostante le opposizioni abbiano i loro problemi, come abbiamo visto questi non sono estranei nemmeno al governo. E così le debolezze dell’esecutivo emergono non dalle manifestazioni di piazza o dalle proposte dell’opposizione, ma da questioni puramente interne, talvolta marginali. Non è un caso che una delle persone recentemente fattesi largo tra i critici del governo Meloni sia proprio un suo ex compagno di partito in Alleanza Nazionale e nel Popolo della Libertà come Gianni Alemanno.

Dunque, se PD, Cinque Stelle e tutte le altre forze politiche non dovessero trovare la formula adatta per opporsi al governo Meloni, verrà fuori che come negli anni hanno lasciato alla destra tanti temi, gli lasceranno anche l’incombenza di farsi opposizione da soli.

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