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Governo news, concluso l’incontro tra le delegazioni del Pd e del M5S: non ancora raggiunto un accordo

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Governo news: le ultime notizie di oggi

Le ultime news sulla crisi di governo di oggi 27 agosto riguardano l’incontro delle delegazioni di Pd e M5S alla Camera per discutere sui temi e sul programma di un futuro governo giallo-rosso, in vista delle consultazioni di domani con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (segui qui la diretta delle Consultazioni). L’incontro è iniziato alle 18 ed è andato avanti per un’ora e mezza ma l’accordo tra Pd e M5S non è ancora stato raggiunto. Per tutto il giorno i due schieramenti hanno discusso attraverso dichiarazioni e indiscrezioni sul nome della premiership e sui possibili futuri ministri. I dem vorrebbero scavalcare Di Maio e trattare direttamente con Conte, che durante la giornata ha avuto molteplici contatti con il segretario Nicola Zingaretti. Intorno alle 16 è arrivato un primo segnale di distensione da parte dei Cinque Stelle che con una nota hanno dichiarato di accogliere positivamente l’apertura di alcuni dem sul nome di Conte e di essere pronti a un dialogo col Pd sul programma. Il capogruppo del Pd al Senato Marcucci ha però ribadito il no dei dem a un eventuale incarico da vice-premier per Luigi Di Maio.

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Governo news: la diretta LIVE

23,05 – Di nuovo in bilico la trattativa tra M5s e Pd per la formazione del governo. “Rischia di saltare tutto, perché Luigi Di Maio è tornato a rivendicare la vicepresidenza del Consiglio”. Lo affermano fonti Pd, confermando quanto emergeva negli ultimi minuti.

22,30 – Giorgetti: “Governo M5s-Pd è investimento per la Lega”. “Questo governo lo vedo come investimento per la Lega e per Salvini, è la morte del Movimento 5 Stelle e del Pd in una botta sola”. Lo ha detto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti dal palco della Berghem Fest di Alzano Lombardo. “Si tratta di avere pazienza”, ha aggiunto. (ANSA).

22,00 – Governo: nuovo tavolo capigruppo M5s-Pd domattina alle 8.30. Torneranno a incontrarsi domattina alle 8.30, al tavolo per definire il programma di governo, le delegazioni guidate dai capigruppo del M5s Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva e del Pd Graziano Delrio e Andrea Marcucci. È quanto si apprende da fonti Dem.

21,39 – Si avvia verso la conclusione l’assemblea congiunta M5s. Molti dei parlamentari che hanno preso parte alla riunione hanno già lasciato, a decine, Montecitorio. Tra questi il ministro della Cultura Alberto Bonisoli e quella della Difesa Elisabetta Trenta. Nel corso del confronto, è stato riferito, si è parlato soprattuttodei temi da inserire nel programmadi governo in un clima, é stato precisato, che sostanzialmente ha dato già per acquisito un accordo con i dem.

20,13 – Al via l’assemblea dei parlamentari dei 5 Stelle nell’auletta dei gruppi a Montecitorio – All’assemblea sarà presente anche la ministra della Difesa Elisabetta Trenta.

20,06 – Il punto del direttore di TPI Giulio Gambino: la diretta conclusiva

19, 50 – Le dichiarazioni di D’Uva e Patuanelli all’uscita dall’incontro tra le due delegazioni di Pd e M5S

19,46 – Si è concluso l’incontro tra le due delegazioni di M5S e Pd – Al termine dell’incontro tra le due delegazioni di M5S e Partito democratico la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli ha dichiarato che la discussione è andata avanti: “Si è discusso di tutto e niente. È stata una riunione serena, abbiamo approfondito i punti per una base comune programmatica”, ha affermato.

19,15 – Il punto del direttore di TPI Giulio Gambino, in diretta da Palazzo Chigi

18, 34 – “Entro giovedì il presidente della Repubblica affiderà l’incarico di premier” – Domani sera, al più tardi giovedì mattina, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dovrebbe affidare l’incarico di premier. L’ipotesi di un incarico esplorativo non è sul tavolo e al momento le possibilità sono due: o l’incarico andrà a un presidente del Consiglio politico o a un presidente del Consiglio istituzionale, qualora Pd e M5S non dovessero trovare l’accordo.

Crisi di governo, incarico del Quirinale entro giovedì: Mattarella è a un bivio

ore 18,31 – Il punto del direttore di TPI Giulio Gambino, in diretta dal Nazareno

ore 18,23 – Toninelli: “Accordo col Pd? Non semplice, ma siamo a bivio” – “Luigi in primis e tutto il M5S stanno lavorando per il bene del Paese. Accordarsi col Pd? Non è semplice e ve lo dice chi ha condotto in prima linea la battaglia per salvare la Costituzione dall’attacco di Renzi. Ma oggi la situazione è diversa. Siamo di fronte a un bivio. Da una parte c’è il rischio dell’abisso per l’Italia. Dall’altra parte la possibilità di scrivere a quattro mani un accordo con il Pd di Zingaretti, in cui le parti, pur radicalmente diverse, possano vincolarsi ai punti in esso contemplati”. Così il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli su Facebook.

ore 18,14 – Inizia l’incontro tra le delegazioni del M5s e del Pd –  È appena iniziato a Montecitorio l’incontro tra le delegazioni del M5S e del Pd per lavorare sul programma di un accordo di governo. Alla riunione partecipano i capigruppo alla Camera e al Senato dei due schieramenti: Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli per il M5s, Graziano Delrio e Andrea Marcucci per il Pd. Con loro i vicepresidenti dei gruppi del M5s Francesco Silvestri e Gianluca Perilli, la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli e il coordinatore della segreteria Andrea Martella.

ore 18,12 – Marcucci: “Non abbiamo veti nei confronti di nessuno” – Il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci entrando a Montecitorio ha risposto alle domande dei giornalisti sulla possibilità di conferire a Luigi Di Maio l’incarico di vicepremier: “Ci interessa lavorare su programmi, è il motivo per il quale siamo qua. Crediamo sia meglio avere un unico vicepremier, però vedremo”, ha dichiarato.

ore 17, 54 – Capigruppo M5S lasciano palazzo Chigi – I capigruppo del M5S al Senato e alla Camera Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva hanno lasciato Palazzo Chigi dopo l’incontro con il capo politico Luigi Di Maio.

ore 17, 42 – Zingaretti riunisce segreteria  – In corso la riunione della segreteria del Pd con Nicola Zingaretti.

ore 17, 35 – Marcucci del Pd – “Di Maio vicepremier non è possibile” – Così Andrea Marcucci il capogruppo al Senato del Pd rispondendo ai cronisti.

ore 17, 32 – Fonti di agenzia: durante la giornata ci sono stati diversi contatti tra Conte e Zingaretti – Secondo fonti di agenzia Giuseppe Conte e il segretario del Pd Nicola Zingaretti avrebbero avuto diversi contatti durante la giornata per fare il punto della situazione sull’accordo di governo.

ore 17,25 – Alle 18 riunione del Pd con i capigruppo del M5S – Andrea Marcucci: “Finalmente abbiamo riaperto il tavolo dl programma. Alle 18 abbiamo una riunione alla Camera con i capigruppo M5s”. Lo dice Andrea Marcucci all’uscita dal Nazareno con Graziano Delrio”.

ore 16, 29 – Fonti Pd: “Di Maio continua a chiedere per sé il ruolo di vicepremier e il ministero della Difesa” – Secondo fonti parlamentari del Pd Luigi Di Maio sta continuando a rivendicare per sé il ruolo di vicepremier, non gli interessa il Viminale ma chiede il ministero della Difesa. “Così però si riproporrebbe lo stesso schema che ha portato al fallimento del precedente governo”, comemntano le stesse fonti.

ore 16,24 – Inizia la cabina di regia al Pd – All’incontro stanno prendendo parte il segretario Zingaretti, il presidente del partito Paolo Gentiloni, i due vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli, i capigruppo Andrea Marcucci e Graziano Delrio e le due vicepresidenti dell’assemblea Debora Serracchiani e Anna Ascani.

ore 15, 57 – Il capogruppo della Lega al Senato: “La nostra prima mozione sarà sulla Tav” – “Siamo pronti a fare opposizione, non abbiamo paura, anzi. La prima mozione, naturalmente, che presenteremo sarà quella per sapere cosa pensa il nuovo governo sulla Tav”. Lo afferma Massimiliano Romeo, il capogruppo della Lega al Senato, con un intervento al Tg di La7.

ore 15, 56 – Nota M5S: “sì al dialogo su temi e positiva la chiarezza  sulle false indiscrezioni” – “Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell’apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità”. Queste le ultime dichiarazioni del M5S in una nota.

ore 15,30 – Palazzo Chigi smentisce il Pd – “In presenza del presidente Conte, non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio, né dal Movimento 5 Stelle né da Di Maio stesso”. E’ quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi.

ore 15,10 – Il capo politico del M5s Luigi Di Maio sta per incontrare alla Camera i capogruppo M5s nelle diverse Commissioni. All’ordine del giorno lo stato della crisi. È un incontro propedeutico alla assemblea congiunta dei parlamentari che era stata preannunciata per stasera.

ore 15,00 – Ultimatum del Pd ai 5 Stelle: “Risposte entro le 16” – Concluso il vertice tra i big del Pd e dopo una breve pausa pranzo, al Nazareno si aspetta la replica dei 5 Stelle. Da fonti Dem emerge che al partito di Luigi Di Maio sono state date poco più di 3 ore per dare una risposta e per far riprendere la trattativa Pd-M5s in vista di un nuovo governo. Le 3 ore e mezza a disposizione dei 5S (a partire dalle 12.30, quando si è conclusa la riunione al Nazareno) scadranno attorno alle 16. A quell’ora è prevista la cabina di regia dei Dem, nella loro sede.

ore 14,50 – Romeo: “La Lega c’era, c’è e ci sarà”. “Taglio dei parlamentari, revoca delle concessioni autostradali a chi è inadempiente, riforma dello sport (già approvata) e contrasto a lobby e poteri occulti, da Bibbiano ai banchieri corrotti. La Lega c’era, c’è e ci sarà”. Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, replica ad Alessandro Di Battista.

ore 14,05 – D’Uva (M5S): “Su Conte passo in avanti, la trattativa non è saltata” – Il capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Francesco D’Uva: “Che Conte non sia il punto è un grandissimo passo avanti, un’ottima notizia”. “Non mi risulta che la trattativa sia saltata. Si va avanti, una cosa per volta”, aggiunge.

ore 14,00 – M5S diviso, Gallo attacca Di Battista: “Persa occasione per stare zitto” – Botta e risposta nel Movimento 5 Stelle nella fase di stallo della trattativa con il Pd per un nuovo governo. Il deputato Luigi Gallo, vicino al presidente della Camera Roberto Fico, su Twitter commenta l’ultimo attacco di Alessandro Di Battista ai Dem scrivendo: “Chi esplicitamente sta perseguendo la strada del voto o del ritorno con la Lega contro la volontà del gruppo parlamentare e Di Beppe Grillo non può dettare condizioni a nessuno. Un’altra occasione persa per stare in silenzio”.

governo news
Immagine: un tweet del deputato M5S Luigi Gallo

ore 13,45 – Di Battista: “Dal Pd nessuna parola su Benetton e Malagò” – A rompere il silenzio M5S di queste ore è l’ex parlamentare Alessandro Di Battista, che nel Movimento rappresenta l’ala contraria ad un accordo con il Dem. Su Facebook ha scritto: “Insisto. Un grande potere contrattuale deve imporre grande coraggio sui temi. Io, da cittadino e da persona che negli anni ha dato anima e corpo al Movimento pretendo: revoca concessioni autostradali ai Benetton. Riforma dello sport togliendo potere clientelare nelle mani di Malagò; legge sul conflitto d’interesse. Io non ho sentito nessuno del Pd pronunciarsi su questo in questi giorni”.

La prima richiesta di Di Battista riguarda le concessioni autostradali. “La revoca delle concessioni autostradali ai Benetton – ha scritto l’esponente M5S sulla sua pagina – un gruppo che ha socializzato i costi e privatizzato i profitti e che dopo la tragedia del Ponte Morandi non deve più toccare palla”. L’ex deputato chiede poi “che si porti a compimento la riforma dello sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò (avvistato due giorni fa ‘stranamente’ all’Olimpico accanto a Veltroni)”. Terzo. “Che si realizzi finalmente una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l’accentramento di potere, immenso male del nostro Paese. Non era solo un problema riguardante Berlusconi evidentemente. È il ‘deep State’ (lo Stato occulto) il nemico principale degli interessi dei cittadini. A me interessa contrastarlo. Sono le mie idee e le idee devono restare protagoniste. Io non ho sentito nessuno del Pd pronunciarsi su questo in questi giorni”.

ore 13,30 – Salvini: “Conte come Monti, dietro di lui Merkel e Macron”. Salvini nella sua diretta Facebook ha anche attaccato direttamente il premier dimissionario Conte, che risulta ora principale candidato alla presidenza del Consiglio in un eventuale governo Pd-M5S. “Conte è la riedizione del Governo Monti, preparava la manovra su suggerimento dei suoi amici Merkel e Macron”, ha detto il leader della Lega.

E ancora, Salvini è intervenuto anche sull’ormai ex alleato: “Leggo che Di Maio vuole fare il ministro dell’Interno. Vai, io sono pronto a darti consigli per un mestiere difficile ma entusiasmante: affidarmi questo ministero è la cosa più bella che Dio e gli italiani potessero farmi”. Sulla trattativa per un governo, poi: “Abbiamo fiducia che Mattarella non permetterà questo mercimonio ancora a lungo”.

ore 13,05 – Salvini: “Pd e M5S litigano per le poltrone, è la Prima Repubblica” – Mentre la trattativa per un governo è bloccata, Matteo Salvini attacca. In una diretta Facebook il leader della Lega ha affermato: “Dico a Pd e M5S che da giorni si stanno trascinando nella contrattazione di Ministeri e poltrone: fate in fretta, state perdendo giorni su giorni e non trovano accordo su ministeri, non su progetti, ma sulle poltrone. Sembra di tornare ai tempi della Prima Repubblica, ai tempi di De Mita e Fanfani”. (qui l’articolo completo)

ore 13,00 – Delrio (Pd): “Dialogo con il M5S interrotto” – La conferma dello stop alla trattativa per un accordo di governo tra Pd e Movimento 5 Stelle arriva dal capogruppo Dem alla Camera Graziano Delrio. “Dialogo bruscamente interrotto non capiamo perché, speriamo di riprendere”, ha detto l’ex ministro uscendo dalla riunione con i big del partito al Nazareno.

ore 12,55 – Fiano (Pd): “No agli ultimatum M5S” – Parla di ultimatum del Movimento 5 Stelle anche anche l’esponente Dem Emanuele Fiano. “Se si vuole veramente ad arrivare a un accordo basato su contenuti e programmi utili al Paese, i 5 Stelle – ha dichiarato il deputato – devono abbandonare il metodo degli ultimatum e confrontarsi sulle cose concrete da fare. È da giorni che il Pd è impegnato su questa strada in un proficuo lavoro che non va disperso”.

ore 12,50 – Ascani (Pd): “Noi discutiamo di temi, altri di incarichi” – Sono diversi esponenti del Pd ad attaccare in questi minuti il M5S e Di Maio accusando il capo politico di aver bloccato la trattativa per la richiesta di incarichi. La deputata e vicepresidente Dem Anna Ascani su Twitter ha scritto: “Da giorni il Pd chiede di discutere sui temi e di mettere al sicuro i conti evitando l’aumento dell’Iva. Altrove si continua a parlare di incarichi. Per sbloccare la situazione serve che, come stiamo facendo noi, si pensi prima di tutto all’interesse del Paese”.

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Immagine: un tweet della vicepresidente Pd al Senato Anna Ascani

ore 12,40 – Governo news, alle 16 cabina di regia Pd al Nazareno – Come riferito da una nota stampa del Partito Democratico: “Oggi al Nazareno alle ore 16 si riunisce la cabina di regia del Pd per assumere le decisioni conseguenti sulla crisi di governo, anche a seguito della cancellazione, da parte della presidenza del Consiglio, dell’incontro previsto questa mattina a Palazzo Chigi con la delegazione M5S”.

ore 12,30 – Serracchiani (Pd): “Il M5S pensi al Paese, no ultimatum” – Anche Debora Serracchiani, vicepresidente del Pd, accusa il Movimento 5 Stelle di non essere intenzionato a parlare di programmi, ma solo di incarichi, e di porre ultimatum. “Siamo al tavolo con il M5S da tre giorni per parlare di salari, ambiente, ripresa dell’economia, diritti. Dall’altra parte arrivano solo ultimatum, rilanci sui nomi e non sui programmi. Il Pd è unito, speriamo che anche il M5S riesca a mettere prima il bene del Paese”, ha scritto su Twitter accompagnando il messaggio con l’hashtag #noultimatum.

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Immagine: un tweet della vicepresidente Pd Debora Serracchiani

ore 12,15 – Bernini (Fi): “Nasce il governo Cencelli” – Forza Italia attacca M5S e Pd per il metodo di trattativa per la nascita di un nuovo governo. “Lega e 5 Stelle prima di formare il governo gialloverde, il peggiore della Repubblica, almeno stilarono uno straccio di contratto da presentare agli italiani”, ha dichiarato la capogruppo di Fi al Senato Anna Maria Bernini.

“M5S e Pd, invece – ha proseguito la senatrice -, non stanno salvando neanche le apparenze e si accapigliano solo sui posti da occupare. Alla base della nascente alleanza non c’è infatti un’idea di Paese né una parvenza di base programmatica, come se l’esperienza appena conclusa non avesse insegnato nulla. Per sveltire la pratica suggerirei loro di affidarsi a Cencelli e al suo manuale. Prima si chiude questo brutto spettacolo, meglio sarà per tutti, e meglio ancora se, chiuso il sipario, la parola tornerà al popolo italiano”.

ore 12,10 – Marcucci (Pd): “Facciamo tutti un passo indietro” – Il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci, uno dei protagonisti delle trattative con il M5S di questi giorni, invita Di Maio a non far prevalere le sue “ambizioni personali”. “Facciamo tutti un passo indietro. Di Maio – ha dichiarato il senatore Dem – non si assuma una responsabilità così pesante. Le sue ambizioni personali rischiano di far saltare un accordo per dare al Paese un governo nuovo. Disinnescare le clausole dell’Iva vale molto di più che salvare un incarico ministeriale”.

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Immagine: un tweet del capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci

ore 11,45 – Fonti M5S: “Di Maio non ha mai chiesto il Viminale”. La replica del Movimento 5 Stelle alle accuse del Pd non si è fatta attendere. “Di Maio non ha mai chiesto il Viminale per il M5S. Prima per noi vengono i temi”, hanno riferito alle agenzie di stampa fonti M5S.

ore 11,35 – Fonti Pd: “Trattativa a rischio per le ambizioni di Di Maio” – Le fonti parlamentari del Pd attaccano Di Maio. Secondo i Dem la trattativa con il Movimento 5 Stelle per le ambizioni personali del capo politico pentastellati. “L’accordo di governo – è stato riferito – rischia di saltare per le ambizioni personali di Di Maio che vuole fare il ministro dell’Interno e il vicepremier. Su questo non sente ragioni e va avanti a colpi di ultimatum”.

ore 11,30 – Spunta il 10 novembre come data per il voto – Cominciano a circolare ipotesi sulla data di elezioni anticipate in caso di mancato accordo Pd-M5S. In questa fare non si esclude che domani nelle consultazioni al Quirinale i due partiti possano dare l’indicazione di Conte presidente del Consiglio per poi lasciare a lui verificare, in tempi rapidi, se ci sono le condizioni per formare il governo. Se tutto salterà, c’è già chi ipotizza come data utile per il voto il 10 novembre.

> Come vedere le consultazioni: streaming live e diretta tv video

ore 11,25 – Il nodo della trattativa Pd-M5S: vicepremier e ministeri di peso. Stando a quanto riferito da fonti parlamentari Pd la trattativa con il M5S per un accordo di governo sarebbe bloccata sul nodo dei vicepremier e dei ministeri più pesanti. Non ci sarebbero veti sulla presidenza del Consiglio a Conte ma prima andrebbero sciolti altri nodi. In particolare, come riferito dalle stesse fonti, considerato Conte come esponente M5S, i Dem dovrebbero avere l’unico vicepremier. Inoltre, per dare un segno di svolta sulla politica economica, la delegazione Pd avrebbe chiesto tutti i ministeri economici.

Per ora la delegazione del Movimento 5 Stelle avrebbe detto no alle richieste del Pd, invocando per Di Maio il ruolo di vicepremier e un ministero di peso, come gli Interni. Il Viminale è proprio uno dei nodi: il Pd lo avrebbe chiesto per un suo esponente, o al più una figura terza.

ore 11,20 – Governo news, direzione Pd rinviata a domani – Stando a quanto si apprende da fonti Dem la direzione del Pd che avrebbe dovuto tenersi oggi alle 18 al Nazareno è stata rinviata a domattina alle 10.

ore 11,15 – In corso vertice Pd al Nazareno – Dopo l’annullamento dell’incontro tra Zingaretti, Di Maio e Conte a Palazzo Chigi, che era stato programmato per le 11, i vertici del Pd sono riuniti al Nazareno. Il faccia a faccia tra Di Maio, Conte, Zingaretti e il vicesegretario Dem Orlando era stato fissato dopo la riunione di quattro ore di ieri sera.

ore 11,10 – Annullato vertice Di Maio-Zingaretti – Stando a quanto riferito da fonti Dem è stato annullato il vertice in programma delle 11 tra le delegazioni del M5S, Di Maio e Conte, e del Pd, Zingaretti e Orlando. Al Nazareno sarebbe giunta una telefonata da Palazzo Chigi al Nazareno per annullare l’incontro.

ore 10,20 – Di Maio: se non dicono sì a Conte, è inutile vedersi – Stando a quanto riportato dall’Ansa, nella serata di ieri, dopo l’incontro a Palazzo Chigi con Zingaretti e Conte, Di Maio ai suoi avrebbe detto: “Se non dicono sì a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini”.

ore 10,10 – M5S: “Nessun incontro con il Pd senza il sì ufficiale a Conte” – Aumentano le tensioni tra Pd e M5S a circa un’ora dall’incontro tra Zingaretti e Di Maio programmato per le 11. In una nota i pentastellati affermano: “Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte”.

“In una fase cosi delicata per il Paese non c’è tempo da perdere. Noi – si legge nella nota del Movimento 5 Stelle – stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe. Nel Partito Democratico, però, hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato ne di temi ne di legge di bilancio. Così non va proprio bene. Ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile. Se si vuole il voto lo si dica apertamente. Il M5S è la prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo a tutti”. (qui l’articolo completo)

ore 10,05 – Tensioni nel M5S – La trattativa sta generando molte tensioni sul fronte interno M5S. Tra i pentastellati il clima è pesante per i malumori dell’area dei favorevoli ad un’alleanza con la Lega, guidata da un esponente di rilievo come Alessandro Di Battista. L’ex parlamentare ieri non era presente al vertice decisivo. È l’ennesimo segnale di una frattura profonda tra i grillini. Sul fronte di Di Battista ci sarebbe anche Davide Casaleggio. Ostile all’alleanza con il Pd, caldeggiata invece da Beppe Grillo. (qui l’articolo completo)

ore 10,00 – Governo news: continua il totonomi per i ministeri – In queste ore, quando ancora non si conosce l’esito della trattativa Pd-M5S, continuano a ricolare voci sui possibili vicepremier e ministri di un nuovo governo guidato da Giuseppe Conte. Secondo le indiscrezioni il Pd vorrebbe il vicesegretario Andrea Orlando o Dario Franceschini come vice del professore. Per l’Economia invece sarebbero in ballo l’esponente Dem Antonio Misiani, l’uscente Giovanni Tria e anche l’ex ministro Pd Pier Carlo Padoan. (qui il totonomi sul governo)

Il M5S preme invece per Di Maio, destinato a conquistare la delega del Viminale.

ore 9,40 – Speranza (Articolo 1): “Si vada fino in fondo” – L’eventuale governo Pd-M5S potrebbe ricevere anche l’appoggio delle forze alla sinistra del Pd. Roberto Speranza, segretario di Articolo 1, spera nell’intesa. “Non può essere un nome a far saltare una sfida così importante”, ha detto in un’intervista a Repubblica. Speranza invita Zingaretti a mantenere salda la rotta verso l’accordo e si dice ottimista sulla trattativa “ma con una certa cautela e altrettanta determinazione nell’intraprendere la strada di un’intesa che credo sia utile al Paese”.

“La nostra – ha sottolineato – non è una posizione improvvisata: è dal 2013, dal tentativo di Bersani, che diciamo che bisogna fare cadere il muro di incomunicabilità tra 5 Stelle e centrosinistra. Nel 2013 abbiamo pagato la loro immaturità. Nel 2018 fu Renzi a bloccare un’intesa che avrebbe evitato la saldatura tra Lega e grillini. Questa volta spero si abbia il coraggio di andare fino in fondo”.

ore 9,35 – Marcucci (Pd): “Al M5S abbiamo chiesto discontinuità sia su persone che sul progetto politico”. Che i nodi della trattativa Pd-M5S siano irrisolti viene confermato anche da uno degli esponenti Dem che ha partecipato in prima persona agli incontri con i pentastellati di questi giorni. Il capogruppo al Senato Andrea Marcucci in un’intervista al Messaggero ha dichiarato: “Abbiamo chiesto ai pentastellati discontinuità rispetto al governo precedente sia sulle persone sia sul progetto politico. Gli italiani debbono capire che un nuovo governo non nasce con una semplice sostituzione della Lega con un altro partner ma sulla base di un programma alternativo e con altri interpreti. Ma il problema Conte come persona non c’è e mi permetto di sottolineare, da capogruppo, che nei suoi confronti i Democratici hanno sempre osservato il massimo rispetto istituzionale”.

ore 8,00 – Consultazioni al Quirinale alle 16 – Il secondo giro di consultazioni al Quirinale per verificare se esistono le condizioni per la nascita di un nuovo governo inizia alle ore 16. Nel dettaglio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrerà alle 16 la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, alle 17 il presidente della Camera Roberto Fico, alle 18,20 il gruppo misto del Senato e alle 18,40 il Gruppo misto della Camera.

ore 8,00 – Incontro Zingaretti-Di Maio alle 11 – Dopo il faccia a faccia di 4 ore a Palazzo Chigi di ieri con la presenza anche del premier Conte e del vicesegretario Pd Orlando, Zingaretti e Di Maio si verdranno anche oggi. Il nuovo incontro è programmato per le 11.

ore 8,00 – Governo news, trattativa Pd-M5S in salita: i nodi da sciogliere – Sono tanti i nodi da sciogliere nella giornata in breve tempo. Sarebbe ancora aperta la discussione che assumerà Di Maio, mentre Zingaretti dovrebbe rinunciare a dicasteri per restare in Regione. Per quanto riguarda i contenuti ci sarebbero divergenze soprattutto sulla prossima manovra economica, su sicurezza e giustizia. Ma non sarebbe arrivato nemmeno l’ok definitivo del Pd a Conte premier, al Conte bis.

“Siamo al lavoro, ma c’è ancora molto da fare su contenuti e programmi”, hanno affermato fonti Pd quando era ancora in corso da quasi quattro ore il vertice a Palazzo Chigi tra le delegazioni Pd e M5S. Poi, più tardi: “Strada in salita su programma e contenuti, su manovra finanziaria emergono differenze. Domani si continua”. Fonti M5S intanto esprimevano un giudizio duro: “Il Pd oggi non ci ha parlato di programmi o di manovra bensì solo di ministeri”. E ancora: “Il M5S si attende una posizione ufficiale su Giuseppe Conte”.

La giornata di ieri

Ieri, lunedì 26 agosto 2019, Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte si sono visti in serata a Palazzo Chigi. Il vertice è durato 4 ore ma il lungo faccia a faccia non è bastato per trovare la quadra e arrivare a un’intesa per l’alleanza di governo.

Il faccia a faccia è durato dalle 21 all’una di notte. Era la prima volta che Zingaretti, Di Maio e Conte si vedevano per una riunione. Con loro anche il vicesegretario Pd Andrea Orlando. Secondo alcune fonti l’incontro si sarebbe svolto in due tempi, con la presenza di Conte solo in una seconda fase. E i Dem non danno il via libera finale alla riconferma del professore alla presidenza del Consiglio.

Alla fine dell’incontro i M5S hanno avvertito che “la pazienza ha un limite”. Secondo il Pd nel corso dell’incontro non si è parlato di nomi, ma ci sarebbe problema di programmi, a partire dalla prossima manovra economica, su cui, hanno fatto sapere i Dem, “emergono differenze”. Stando a quanto riferito dai pentastellati invece gli esponenti Dem hanno “parlato solo di ministeri”, altro che programmi, le correnti Pd fanno sentire il loro peso. Ciascuna delegazione alza la posta.

Non sono state risolte anche questioni di merito e di metodo. Il Pd si è presentato al tavolo con la richiesta ai 5 Stelle di non sottoporre la nascita del governo a un referendum su Rousseau, ma solo al voto dei gruppi parlamentari, per riportare in primo piano la democrazia rappresentativa. Una richiesta che in partenza appare difficilmente accettabile dai pentastellati. E poi c’è il tema della composizione della squadra di governo, a partire dal nodo vicepremier, che potrebbe essere uno solo o anche due. L’ipotesi più accreditata è che ad affiancare Conte vada un solo vice del Pd, magari la vicesegretaria De Micheli o il vicesegretario Orlando.

Crisi di governo: il riassunto della giornata di ieri
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