Forza Italia chiede almeno undici sottosegretari: “Senza di noi il governo cade”
Dopo la formazione del governo, in questa settimana arriveranno le nomine per il “sottogoverno”, il sistema di sottosegretari dei vari ministeri che vedrà l’assegnazione di circa 40 caselle e potrebbe trasformarsi in un nuovo motivo di tensioni all’interno della maggioranza. Forza Italia non ha fatto mistero della delusione per come è andata la partita fino ad ora, con l’insoddisfazione espressa ieri da parte del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, che in un’intervista si è lasciato sfuggire la dichiarazione: “Ha provocato disappunto l’atteggiamento di Giorgia Meloni”.
Per questo motivo gli azzurri rivendicano almeno undici sottosegretari di fiducia, al di là della quota aritmetica che spetterebbe al partito, che si aggira sui 7-8. Berlusconi chiede però un bilanciamento perché ritiene che i cinque ministeri incassati siano di valore minore rispetto a quelli riservati alla Lega. “Non possiamo certo replicare lo schema dei ministeri: senza di noi il governo non sta mica in piedi”, riferisce una fonte autorevole di Forza Italia citata da Repubblica. Berlusconi deve anche affrontare la spaccatura all’interno del partito tra l’ala governista, rappresentata da Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, e quella degli “esclusi”, che trovano il loro apice in Licia Ronzulli, spinta dal cav per far parte della squadra di governo ma rigettata da Meloni.
C’è poi da tenere a bada la spinta che vorrebbe lo stesso Tajani e la ministra per l’Università Anna Maria Bernini rinunciare agli incarichi di coordinatore e vicecoordinatore nazionale del partito ora che si sono accasati nel Consiglio dei Ministri. Per ora l’ex premier prova a tenere la barra dritta ed ha annunciato un intervento al Senato durante la fiducia con un discorso che si preannuncia “alto”, da esponente di spicco della coalizione ma anche del Paese. Anche se in privato non nasconde la propria delusione per come si è chiusa la partita.