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Home » Politica

Governo, il premier incaricato Draghi alle 19 al Quirinale per sciogliere la riserva

Immagine di copertina
Mario Draghi Credits: ANSA

Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi salirà al Quirinale oggi, venerdì 12 febbraio 2021, alle ore 19,00 per sciogliere la riserva e accettare ufficialmente l’incarico per la formazione del nuovo esecutivo, comunicando la squadra dei ministri. Draghi aveva accettato “con riserva” l’incarico conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale lo scorso 3 febbraio. Dopo aver verificato la disponibilità delle forze politiche a sostenere la formazione del governo, può quindi sciogliere la riserva in senso positivo.

L’ex presidente della Bce nei giorni scorsi ha concluso le consultazioni con le forze politiche e le componenti sociali. Tutti i partiti hanno espresso la volontà di sostenere il governo da lui guidato, con l’unica eccezione Fratelli d’Italia: il partito guidato da Giorgia Meloni ha annunciato che farà un’ “opposizione responsabile”. Ieri, inoltre, il premier ha incassato il voto favorevole degli iscritti alla piattaforma Rousseau, indetto dal M5S (dopo il quale Alessandro Di Battista ha lasciato il Movimento) e il voto unanime della direzione Pd sulla fiducia al governo.

Draghi al Quirinale: cosa vuol dire sciogliere la riserva

Accettare con riserva significa che il premier incaricato si propone di fare opportune verifiche con le forze politiche rappresentate in Parlamento per poi presentarsi al Quirinale e scioglierla, in senso positivo o negativo. Nel 2008 Silvio Berlusconi accettò immediatamente l’incarico, senza riserva, comunicando immediatamente l’elenco dei ministri.

Con le consultazioni andate a buon fine, ovvero con un governo in grado di ricevere la fiducia del Parlamento, il presidente della Repubblica emanerà tre decreti: quello di nomina del Presidente del Consiglio, controfirmato dal Presidente del Consiglio nominato, quello di nomina dei singoli ministri, controfirmato dal Presidente del Consiglio, e quello di accettazione delle dimissioni del Governo uscente.

L’art.92 della Costituzione disciplina la formazione del Governo con una formula semplice e concisa: “Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri“. L’incarico è conferito in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio tra il Presidente della Repubblica e la personalità prescelta. Una volta conferito l’incarico, il Presidente della Repubblica non può interferire nelle decisioni dell’incaricato, né può revocargli il mandato per motivi squisitamente politici.

Leggi anche:1. Da Dell’Utri a Bontate: il curriculum di Berlusconi ci impone di dire No al nuovo governo (di A. Di Battista) /2. Torna a casa Lassie, torna a casa Renzi: ecco su cosa si combatterà la sfida del prossimo anno nel Pd / 3. Nadia Urbinati a TPI: “La reputazione di Draghi è un passaporto, ma in Parlamento non basterà” /4. La mossa di Grillo: sì a Draghi in cambio del ministero ecologico (e con Conte leader 5s)

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