Governo M5S Lega, le garanzie chieste da Mattarella
Il presidente della Repubblica ha voluto mettere in chiaro quali sono le barriere invalicabili per il futuro governo nel nostro paese
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri, 9 maggio, ha concesso bonariamente altre 24 ore a Lega e M5S per trovare un accordo di governo ed è stato ripagato.
Questa mattina, il primo comunicato congiunto di Matteo Salvini e Luigi Di Maio ha parlato di “passi avanti” e i due leader si sono impegnati a lavorare subito per un programma di governo condiviso.
Il capo dello Stato, tuttavia, non rimane in disparte. Mattarella sarà senza dubbio interlocutore importante per la formazione della squadra di governo, che dovrà nominare in un decreto controfirmato dal presidente del Consiglio incaricato.
Come ha dimostrato negli ultimi giorni, facendo pressing sui partiti con l’ombra del governo neutrale e del voto anticipato, che ha portato a una brusca accelerazione delle trattative e al passo indietro di Silvio Berlusconi, Mattarella sa come giocare le sue carte.
Oggi, 10 maggio, il presidente ha voluto mettere in chiaro quali sono le barriere invalicabili nei temi cruciali per il futuro governo nel nostro paese. Lo ha fatto tenendo un discorso all’apertura della conferenza “The State of the Union 2018, solidarietà in Europa”.
“Parlare dell’Unione dell’Europa rappresenta di per sé, oggi, una sfida” ha detto Mattarella. “Nel turbamento del mondo, quanto apparirebbe necessario il ruolo di equilibrio svolto da un concerto di 27 paesi, tanto si mostra ampio il divario tra l’essere e il dover essere di un’ampia comunità che trova la sua dimensione in uno spazio già condiviso. Mai, dunque, come oggi appare urgente unire“.
“Di fronte a tutto questo, pensare di farcela da soli è pura illusione o, peggio, inganno consapevole delle opinioni pubbliche”, ha proseguito il capo dello Stato.
“Tutti sanno che nessuna delle grandi sfide, alle quali il nostro continente è oggi esposto, può essere affrontata da un qualunque paese membro dell’Unione, preso singolarmente”.
Le parole di Mattarella, che ha parlato di un “sovranismo inattuabile”, sembrano essere state pronunciate proprio per ammonire Lega e M5S, che in passato hanno espresso entrambi posizioni antieuropeiste.
Almeno per il momento, le parole di Mattarella sembrano aver sortito effetto. Lega e M5S stanno lavorando in queste ore al contratto di governo “alla tedesca”, ma tra i quattro punti principali trapelati sulla stampa non ci sono riferimenti al sovranismo (qui i temi avanzati finora dalle due forze politiche).
Mattarella, comunque, vorrà confrontarsi con i leader soprattutto per i ministeri chiave (Economia, Esteri, Interni). “Questi avranno un peso determinante e Mattarella non si limiterà a fare il notaio, firmando e basta”, scrive Lina Palmierini sul Sole 24 Ore. “Lo sa bene Salvini che conosce il suo punto debole con le cancellerie internazionali e con gli Usa per le sue posizioni euro-scettiche, pro-Orban e filo-russe. E lo sa Di Maio che in poche settimane ha avuto una conversione europeista e atlantista, magari agevolata dal buon rapporto con il Quirinale”.
Un altro tema cruciale è quello legato all’art.117 della Costituzione al primo comma. “La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione” nonché dei “vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali”.
Obblighi che per il nuovo governo, e in particolare per Salvini, dovrebbero essere un argine sul tema dell’immigrazione e dei vincoli Ue.
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