Opposizione al governo all’interno della maggioranza: la strategia di Salvini per condizionare il premier
Governo Draghi: la strategia di Salvini per condizionare il premier
In carica da appena due giorni e ancora in attesa di ottenere la fiducia, il governo Draghi deve già fare i conti con il leader della Lega, Matteo Salvini, il quale ha messo in atto la sua strategia per condizionare il premier e al tempo stesso non lasciare spazio a Giorgia Meloni, rimasta da sola a fare opposizione.
Salvini, a dire il vero, ha iniziato a picconare il nuovo esecutivo ancora prima del giuramento. Dopo che Draghi ha presentato la lista dei ministri, nella serata di venerdì 12 febbraio, il leader della Lega è infatti intervenuto allo Speciale Tg La7 augurandosi che il ministro della Salute, Speranza, e quello dell’Interno, Lamorgese, cambiassero “passo” rispetto al Conte bis.
Il giorno seguente, Salvini ha chiesto la testa di Domenica Arcuri, chiedendo che venisse sostituito con Guido Bertolaso, mentre nella giornata di domenica 14 febbraio ha attaccato il consulente di Speranza, Ricciardi, il quale aveva dichiarato che avrebbe chiesto al ministro della Salute un nuovo lockdown.
“È un anno che qualcuno ci dice ‘state chiusi’ – ha dichiarato Salvini – Speranza è appena stato riconfermato e io rispetto le scelte di Draghi, ma spero che a livello di squadra ci sia ascolto. Non ci sta che un consulente del ministero della Salute una mattina si alzi, e senza dire nulla a nessuno, dica che bisogna chiudere le scuole e le aziende”.
A scatenare le ire della Lega, poi, è stata la decisione di Speranza di bloccare la ripresa della stagione sciistica, prevista per il 15 febbraio. Decisione contestata dai governatori del Carroccio, ma anche dai ministri del neo esecutivo Draghi.
Il ministro del Turismo Garavaglia, infatti, ha chiesto subito risarcimenti per gli operatori danneggiati a causa “di una scelta del governo”, come se lui stesso non facesse parte dell’esecutivo che poche ore prima aveva preso quella scelta.
La strategia di Salvini e della Lega, quindi, appare chiara: condizionare le politiche del premier senza rinunciare a fare opposizione, ruolo che altrimenti verrebbe ricoperto solo da Giorgia Meloni a discapito proprio del Carroccio.
“Matteo non vuole fare il Pierino della situazione, né correggere la linea del governo Draghi: la vuole proprio indirizzare, condizionare” conferma a La Repubblica una fonte anonima del partito.
Una strategia simile a quella adottata nell’esecutivo gialloverde quando Salvini governava con i 5 Stelle, ma non perdeva occasione per attaccarli.
D’altronde Salvini deve fare i conti con Fratelli d’Italia, che lunedì 15 febbraio ha deciso all’unanimità di votare no alla fiducia al governo Draghi per la presenza di “Troppi ministri in continuità con Conte”. Governo di cui la Lega fa parte.
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