Governo Draghi, Salvini: “Con il Pd avremo frequentazioni assidue”
Salvini: “Con il Pd avremo frequentazioni assidue”
“Non ho frequentazioni assidue con il Pd ma le avremo”, così Matteo Salvini in un’intervista a Radio24 all’indomani delle consultazioni tra la Lega e Mario Draghi, incaricato da Mattarella di formare un nuovo governo. Dopo il colloquio con l’ex presidente della Bce il leader del Carroccio ha annunciato la disponibilità ad appoggiare il futuro esecutivo “senza porre veti”.
Un annuncio che ha messo in subbuglio le forze dell’ex maggioranza di governo. Leu ha già annunciato di non essere disposta a sedersi in Consiglio dei Ministri con la Lega e per il M5S la presenza degli ex alleati di governo in maggioranza sarebbe una vera gatta da pelare. Così come per il Pd, lontano dalle posizione sovraniste e anti-europeiste del Carroccio.
Ma Salvini vorrebbe “lasciare agli altri le etichette”. “Fascista, comunista, europeista, io sono una persona pragmatica e concreta. Se con il professor Draghi si può parlare di taglio delle tasse per far respirare le persone e le imprese, io ci sto. Noi siamo mani, piedi, cuore e cervello in Europa ma naturalmente voglio un’Europa che difenda le imprese e l’agricoltura italiana“, ha affermato nel corso dell’intervista.
L’ex ministro dell’Interno ha dichiarato poi di non essere interessato a guidare nuovamente un dicastero, anche se da Via Bellerio fanno sapere che far parte dell’esecutivo con Salvini ministro sarebbe una condizione per appoggiare l’ex presidente della Bce. “Io ministro? Non abbiamo cominciato a pensare come Lega e con il professore Draghi a nomi e squadre. Ci vedremo martedì pomeriggio e porteremo le nostre idee. Ultima delle mie preoccupazioni è il toto ministri, aspettiamo le proposte del professor Draghi. Di sicuro non siamo per appoggi esterni o astensioni benevole”, ha dichiarato Salvini
“Io non faccio partire un governo per vendetta nei confronti di qualcuno e per togliermi soddisfazioni personali, io spero che si sommino i voti di tutte le forze che daranno vita a questo governo”, ha continuato, ammettendo però che ci saranno temi inevitabilmente divisivi, come la patrimoniale e quota 100. “L’impegno è che non ci sia l’aumento di nessuna tassa e la revisione Irpef al ribasso: questa potrebbe essere una mediazione utile al Paese non ai partiti”, ha detto.
“L’anno appena cominciato sarà economicamente e socialmente molto difficile. Il 31 marzo c’è lo sblocco dei licenziamenti e tanti imprenditori saranno costretti a rinunciare a qualche collaboratore, quindi toccare Quota 100 e alzare l’età pensionabile in un anno come questo, o il prossimo, mi sembrerebbe un errore clamoroso. Questo non significa che Quota 100 sarà una questione non negoziabile. Ci siederemo al tavolo con il professor Draghi e ne parleremo”, ha concluso.