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Home » Politica

Governo, Conte: “Rafforzare solidità della squadra”. Renzi: “Non c’è rischio voto anticipato”

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Mano tesa di Conte a Italia Viva per tenere in piedi il Governo. E Renzi rassicura: “Non c’è rischio di voto anticipato. Fine legislatura è nel 2023”. Tentativi di pace, dunque, nella maggioranza, per evitare una crisi dell’esecutivo in un periodo così delicato per il Paese. Ma la tensione resta alta. A fare il primo passo nel pomeriggio è stato il premier: “Abbiamo sfide importanti davanti, bisogna rafforzare la coesione nella maggioranza e la solidità della squadra di governo”, scrive Conte.

E sul Recovery, dopo un incontro questa mattina con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, dice “le proposte e le osservazioni sin qui indicate dalle forze politiche si sono rivelate contributi utili ad arricchire e a migliorare il piano”. Parole che, fanno sapere da Italia viva, vengono accolte come “un’apertura”, anche se i renziani prima di prendere qualsiasi decisione “vogliono vedere le carte”, capire se il Recovery “sarà davvero modificato”.

Su Facebook, in un lungo messaggio, Conte ricorda che il governo ha davanti “sfide imponenti, molto impegnative”. “Per raggiungere questi obiettivi occorrono piena dedizione, lucida determinazione, intelligente lungimiranza. Una premessa imprescindibile – aggiunge Conte – è rafforzare la coesione della maggioranza e, quindi, la solidità alla squadra di governo”. Per il presidente del Consiglio “se percorreremo questo cammino con senso di responsabilità, avremo la più salda garanzia di andare nella direzione giusta, perseguendo l’interesse generale”. E sul Recovery spiega: “A breve ci ritroveremo con tutte le forze di maggioranza per operare una sintesi complessiva, che valga a selezionare gli investimenti e le riforme più utili a modernizzare il Paese”.

“Una volta messa a punto una proposta migliorativa del piano – dice il premier – ritorneremo in Consiglio dei ministri per l’approvazione e riattiveremo così il confronto con l’intero Parlamento e, quindi, anche con le forze di opposizione, aprendoci anche alla discussione con tutte le parti sociali”. “Adesso dobbiamo correre – conclude il premier – Solo così potremo dare all’Italia l’accelerazione che serve a trarla fuori dalle difficoltà del tempo presente e a preservarla dalle ulteriori difficoltà all’orizzonte. Dobbiamo correre insieme”.

“La nuova versione del piano nazionale di Rilancio e resilienza punterà con ancora maggior decisione sugli investimenti, soprattutto quelli ad alto impatto sulla crescita, sulla trasformazione dei settori e sulle filiere innovative”. Maggiori risorse saranno destinate “in particolare, alla salute, ai giovani, al terzo settore, agli asili nido e alle persone con disabilità”. Ovvero, in quei settori per cui Pd e Italia Viva avevano chiesto maggiori finanziamenti. “Per mirare al superiore interesse dei cittadini – conclude Conte – dovremo condurre il confronto e selezionare le proposte finali in base alla loro intrinseca bontà, alla coerenza di sistema, e alla sostenibilità sociale e ambientale”.

Insomma, un’apertura che e una disponibilità al dialogo che i renziani raccolgono. “La politica parla con atti e non su Facebook”, dicono fonti di Italia Viva. “Comunque il post di Conte sembra andare in una direzione che pare raccolga una serie di nostre richieste sul merito. Restiamo in attesa – dicono i renziani – di leggere le carte per capire se, come afferma il premier, il Recovery è stato riscritto. Mancano poi tutte le altre risposte sulle tante questioni politiche che abbiamo posto”.

Ma Renzi assicura in chat con i suoi dice:  “Non c’è nessun rischio di voto anticipato perché la legislatura finisce nel 2023. Parliamo di contenuti, non di giochi vecchio stile”. Ma qualche istante dopo al Tg3 lancia una nuova stoccata: “Se Conte non è in grado di lavorare toccherà ad altri. Se Italia viva non avesse fatto ciò che abbiamo fatto a dicembre, avrebbero approvato un documento del Recovery molto diverso. Abbiamo evitato un pasticcio”.

Leggi anche: Crisi aperta a Palazzo Chigi: le mosse di Conte e l’ipotesi di un governo di scopo

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