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Home » Politica

Governo Conte bis news, le ultime notizie di oggi 17 settembre 2019: PD e M5S allarmati per la tenuta del governo dopo l’addio di Renzi

Immagine di copertina

Le principali informazioni della giornata politica

Governo Conte bis news, le ultime notizie di oggi, lunedì 17 settembre

GOVERNO CONTE BIS NEWS – La scissione di Matteo Renzi dal Pd scuote il governo Conte bis. L’ex premier ha fondato un nuovo partito che si chiama “Italia viva” e ha ribadito: “Lascio il Pd non il governo”. Ma la tensione nel Movimento 5 stelle e nel Partito democratico resta alta. Intanto, ieri, 16 settembre, la squadra del nuovo governo Conte è stata ufficialmente completata con il giuramento dei sottosegretari e dei vice ministri.

L’ELENCO COMPLETO DEI SOTTOSEGRETARI

Renzi fonda “Italia viva” e dice: “Conte non è in ansia”

L’ex premier, Matteo Renzi, dopo aver ufficializzato la scissione dal Pd e rivelato il nome della sua nuova formazione politica, “Italia viva”, racconta: “Io ho parlato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non mi è sembrato in ansia”.

“La prima telefonata che ho ricevuto stamani è quella di Gualtieri, che mi ha detto che gli dispiace tanto che io lasci”, ha detto Renzi a Porta a Porta, riferendosi al neo ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. “È un bravissimo ministro, ha da lavorare e io gli ho detto: di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, noi siamo a tua disposizione, ha bisogno del supporto della maggioranza”, ha aggiunto.

E l’ex segretario del Partito democratico rivela anche di aver chiamato il leader del M5s Luigi Di Maio: “Ieri per la prima volta in vita mia ho chiamato Di Maio, mi ha fatto un po’ di effetto. Il mio rapporto con i 5 Stelle non è il migliore del mondo, se ci facciamo il governo è per il bene dell’Italia”.

Ma il governo Renzi lo guarda la lontano: “Al tavolo non mi siedo né con Zingaretti né con Di Maio, per me vale il programma di governo e sono impegnato a sostenere il governo. Ora per questo governo ci saranno consensi in più, non in meno”.

E Renzi scommette sulla durata della legislatura: “Per me questa legislatura arriva al 2023 e deve eleggere il nuovo presidente della Repubblica”.

Governo news, Renzi lascia il PD e rassicura Conte. Ma l’esecutivo giallorosso è già in pericolo

Matteo Renzi ha annunciato il suo addio al PD con un’intervista su Repubblica (qui l’articolo completo). Già nella serata di ieri, l’ex segretario dem aveva telefonato al premier Giuseppe Conte per comunicargli la sua decisione, assicurando al tempo stesso il sostegno dei suoi parlamentari all’esecutivo giallorosso.

In seguito a questa mossa, dovrebbero nascere un gruppo parlamentare autonomo alla Camera, composto da almeno 20 deputati, e un sottogruppo del gruppo Misto al Senato.

Tutti i parlamentari renziani, almeno per il momento, sosterranno il governo Conte bis e faranno parte, di fatto, della maggioranza. Tuttavia, sia nelle fila del PD che in quelle dei Cinque Stelle è già suonato l’allarme.

Gruppi parlamentari autonomi non possono infatti assicurare alcuna disciplina di partito rispetto alle scelte fatte dal PD. Con la decisione di Renzi è nata di fatto una terza gamba del governo giallorosso, con la quale sarà necessario sedersi al tavolo delle trattative per ogni decisione importante.

La sostanza, insomma, è che il governo per durare dovrà trovare compromessi non tra due, ma tra tre forze politiche. Uno scenario che non può che complicare le cose, anche in considerazione delle diverse visioni tra Renzi e il resto del PD su una serie di temi, a partire dal mondo del lavoro.

Cosa succederebbe, ad esempio, se il governo PD-M5S decidesse di abrogare il Jobs Act, misura simbolo dell’epoca renziana? I nuovi gruppi parlamentari dell’ex premier toglierebbero a quel punto la fiducia all’esecutivo?

Il problema esiste e Conte, nonostante le rassicurazioni di Renzi, è allarmato. Dopo essere stato il regista dell’operazione che ha portato alla formazione del governo giallorosso, Renzi potrebbe ora metterne in pericolo la sopravvivenza.

Meloni: “Il governo Conte bis si fonda su un pentapartito”

“Non credo che il premier verrà alla Camera: questo è ormai un pentapartito, quattro delegazioni di partito, più Conte. Non è molto diverso da quello che accadeva nella Prima Repubblica. Questa maggioranza che non ha nulla in termine di visione di Paese. È unita solo dall’interesse personale”. Lo afferma Giorgia Meloni, presentando alla Camera il programma di Atreju.

“Siamo alla ventiduesima edizione di un evento ormai tradizionale della politica italiana. Questa al’Isola Tiberina sarà un’edizione che supererà tutte le precedenti”, afferma la leader di Fratelli d’Italia. “Il titolo è ‘sfida alle stelle’. L’abbiamo pensato a giugno, ma è ancora più adatto oggi. C’è certamente la sfida ai Cinque Stelle ma la cosa più importante è il sottotitolo, ‘L’Italia che pensa in grande’, perché noi pensiamo di poter rappresentare l’Italia che vuole crescere, che produce”, ha spiegato Meloni.

“Pensiamo che Fratelli d’Italia sia l’alternativa vera per dare nuova speranza agli italiani, contro la politica che non ha visione, che non crede in nulla”, ha proseguito l’alleata del leader della Lega, Matteo Salvini. “Per la prima volta ad Atreju ospiteremo un premier di uno Stato straniero, il presidente ungherese Viktor Orban, intervistato dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano. È un motivo di orgoglio ospitare un leader così importante”, ha annunciato Meloni.

Scuola, il ministro Fioramonti incontra i sindacati

Riunione al Ministero dell’Istruzione tra il neoministro Lorenzo Fioramonti e Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda scuola. Al centro dell’incontro, il tema dei precari: i supplenti nelle suole italiane sono oltre 170 mila e nel frattempo il decreto ‘salva precari’, frutto dell’accordo tra i sindacati e il vecchio governo, è rimasto nel limbo. È il primo incontro tra Fioramonti e i principali sindacati del mondo della scuola.

Governo ultime notizie, gli appuntamenti di oggi

Nella sala stampa della Camera, alle ore 11.30, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni presenta “Atreju 19, Sfida alle stelle”. Nella sala Pannini del Senato, alle ore 15, si tiene invece la conferenza dei capigruppo.

Che cosa è successo ieri, lunedì 16 settembre

La giornata di ieri è stata segnata soprattutto dalla notizia della possibile scissione dei renziani dal Partito Democratico. L’idea di Renzi, ex segretario Dem, non è, almeno per il momento, quello di dar vita un partito vero e proprio ma a un movimento sul modello dei comitati di Azione civile. L’annuncio della scissione dovrebbe arrivare già oggi.

Non sono mancate inoltre le polemiche a seguito del raduno della Lega a Pontida: sui social si sono scatenate piogge di critiche sia contro il leader del Carroccio Matteo Salvini per essere salito sul palco con in braccio una bambina di Bibbiano, sia per i militanti della Lega che hanno insultato il giornalista Gad Lerner.

> Le 3 cose che non avremmo voluto vedere a Pontida
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