Governo Conte bis, oltre a Di Maio sono quattro i ministri non laureati: ecco i nomi
Governo Conte bis, oltre a Di Maio sono quattro i ministri non laureati
Nella nuova squadra di governo del Conte bis non ci sono solo professori e tecnici ma anche alcuni ministri che non sono riusciti a prendere la laurea: oltre a Luigi Di Maio, i ministri non laureati sono Vincenzo Spadafora, Enzo Amendola, Nunzia Catalfo e Teresa Bellanova.
La nomina di Luigi Di Maio alla Farnesina ha fatto molto discutere, il leader del Movimento Cinque Stelle, infatti non conosce molte lingue e non ha mai terminato gli studi. Anche il ministro alle Politiche giovanili e allo Sport Vincenzo Spadafora non si è laureato. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è trasferito a Roma e qui ha iniziato la sua formazione sul campo con le Ong: con Unicef in particolare ha partecipato a diverse missioni umanitarie in Africa prima di iniziare la sua carriera politica nell’ Udeur di Clemente Mastella e nei Verdi.
Il napoletano Vincenzo Amendola, neoministro agli Affari europei si è diplomato al liceo scientifico e vanta un notevole curriculum internazionale, anche se non ha mai ottenuto la laurea. La politica l’ha probabilmente sottratto agli studi accademici: a 16 anni è stato eletto consigliere dei Democratici di Sinistra per la circoscrizione di Napoli, e nel 1998 a Vienna è stato eletto vicepresidente IUSY (International Union of Socialist Youth). Ha lasciato la capitale austriaca per rientrare in Italia solo nel 2006 per diventare segretario regionale dei Ds campani. Prima di essere nominato ministro nel giugno 2018, il Segretario del PD Nicola Zingaretti lo ha scelto come responsabile nazionale agli Esteri.
La nuova ministra del lavoro Nunzia Catlafo è anche lei senza laurea ma nell’ambito delle politiche sul lavoro ha il merito di essere una delle madrine del reddito di cittadinanza. Senatrice e presidente della Commissione lavoro del Senato può rivendicare il deposito a prima firma (nel 2013) di un disegno di legge in materia, la cui approvazione ha permesso l’erogazione del reddito di cittadinanza.
Anche Teresa Bellanova si è formata sul campo più che nelle aule universitarie: ha alle spalle una lunga carriera da sindacalista ed è da sempre impegnata nella lotta al caporalato. Inizia la sua carriera nei sindacati appena ventenne, nel settore dei braccianti e poi diventa coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti. Nel 1988 viene nominata Segretaria Generale provinciale della Flai (Federazione Lavoratori AgroIndustria), nella provincia di Lecce. Nel 2006 entra per la prima volta in parlamento con l’Ulivo e nel 2016 diventa viceministro dello Sviluppo economico, carica che mantiene anche nell’esecutivo guidato da Gentiloni.