Governo al lavoro su un nuovo decreto economico: quarantena equiparata a malattia, aiuti a famiglie, disoccupati e autonomi
Conte lavora inoltre a un nuovo dpcm con i protocolli di sicurezza nelle fabbriche. Stamattina videoconferenza con le parti sociali
Governo al lavoro su un nuovo decreto economico: aiuti a famiglie, disoccupati e autonomi
Il governo è al lavoro su un nuovo decreto economico che punta a limitare i danni dell’epidemia di Covid-19 per l’economia italiana: una manovra da 15-20 miliardi che il governo si accinge a varare tra stasera e domenica. La bozza, che equipara la quarantena alla malattia, prevede anche aiuti economici per le famiglie, i disoccupati, gli autonomi, e agevolazioni fiscali.
Per aiutare famiglie e imprese di fronte alla carenza di liquidità per mutui e prestiti, dovrebbero essere stanziati 3,8 miliardi. Il fondo di garanzia Pmi dovrebbe essere potenziato con 1 miliardo, come anche la garanzia statale sulla moratoria dei prestiti e dei mutui. Prevista inoltre una riduzione delle bollette per tutto il 2020, con un intervento sugli oneri di sistema.
Conte lavora inoltre a un nuovo dpcm con i protocolli di sicurezza nelle fabbriche, dalla dotazione di mascherine alla distanza di sicurezza, per tutelare la salute dei lavoratori. Per questo stamattina ha parlato in videoconferenza con le associazioni industriali e i sindacati. La videconferenza è stata convocata da Palazzo Chigi dopo gli scioperi nelle fabbriche di ieri, seguiti alla richiesta che siano garantiti i livelli di sicurezza sanitari legati all’emergenza Coronavirus.
Cosa prevede la bozza del decreto con gli aiuti economici
Tra i punti principali della bozza di decreto c’è l’equiparazione della quarantena alla malattia. In altre parole, le assenze dal posto di lavoro provocate dalle restrizioni imposte dal Governo per l’emergenza Coronavirus saranno equiparate alla malattia certificata dal medico curante. Saranno però a carico dello Stato, anziché a Inps e datori di lavoro, i costi per i lavoratori privati in malattia.
Nel provvedimento entrano anche misure sanitarie e di ordine pubblico, inclusa la nomina di Arcuri come commissario per l’emergenza, per organizzare una filiera di produzione autarchica per produrre beni di urgente necessità a cominciare dalle mascherine protettive. Secondo le anticipazioni di Repubblica, “incentivi saranno indirizzati alla produzione di mascherine, 4 milioni vanno all’Istituto superiore di sanità, i prefetti potranno requisire alberghi o altre strutture sanitarie private. Indetto anche un bando per l’assunzione immediata di 120 ufficiali medici e 200 infermieri con il grado di maresciallo nei ranghi dell’Esercito”.
La macchina fiscale, dalla riscossione all’invio di cartelle e i pignoramenti, si ferma per aiutare l’Italia colpita dal Coronavirus. Lo stop alla riscossione è stato deciso in aiuto dei contribuenti, ma anche perché si stanno formando file di fronte agli sportelli di “Equitalia”.
In arrivo, secondo la bozza circolata in queste ore, anche la sospensione dei versamenti Iva, delle ritenute Irpef e dei contributi Inps per chi fattura al di sotto di 400 mila euro nel campo dei servizi e 700 mila nel campo della cessione dei beni.
Per quanto riguarda le famiglie, sale fino a 15 giorni aggiuntivi il congedo parentale, in alternativa il voucher 600 euro attraverso la formula del libretto famiglia.
Tra i 4 e i 5 miliardi dovrebbero essere stanziati per gli ammortizzatori sociali. I lavoratori autonomi vedranno sospesa la rata di maggio dei contributi previdenziali e l’attivazione delle casse previdenziali di appartenenza per artigiani e altre categorie. Per i lavoratori dipendenti invece la Cassa integrazione guadagni (Cig) sarà portata a 5 miliardi. La cassa integrazione in deroga varrà per le aziende da 5 a 50 dipendenti e per l’intero territorio nazionale. Il sussidio di disoccupazione sarà allargato per gli stagionali non coperti dalla cig in deroga.
Rinviati i termini per la revisione auto, ci saranno tre mesi in più. Prevista una proroga anche per le lauree: l’ultima sessione del 2019 sarà prorogata fino a giugno 2020.
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