Governo, Boschi: “Senza Renzi, oggi Salvini farebbe campagna elettorale in tv a torso nudo”
Maria Elena Boschi, in un'intervista al Messaggero, commenta l'accordo di governo Pd-M5S
Governo, Boschi: “Senza Renzi, Salvini farebbe campagna elettorale in tv a torso nudo”
“Il bene per il paese è evitare l’aumento dell’Iva e i pieni poteri a un uomo instabile come l’ormai ex ministro dell’Interno. L’accordo di governo è un mezzo per raggiungere questi obiettivi”, dichiara Maria Elena Boschi, in un’intervista rilasciata al Messaggero, sull’accordo per un governo Pd-M5s.
“E penso che abbiamo dimostrato davvero di anteporre l’interesse del, paese mettendo da parte ogni questione personale e senza chiedere nessuna poltrona. Se non ci fosse stato Renzi, oggi avremmo Salvini a torso nudo in tutte le tv italiane a fare campagna elettorale. Vi sembra una garanzia sufficiente?”, aggiunge l’ex ministra.
Alla domanda se i renziani entreranno nel governo, Boschi risponde: “È una categoria che fatico a comprendere, quella dei ‘renziani’. Molti di quelli che hanno avuto incarichi di responsabilità erano renziani. Poi hanno smesso. Qualcuno è tornato a esserlo di recente, ma non so quanto dureranno. Penso che Zingaretti designerà le donne e gli uomini più adatti. Per molti di noi già sarà una fatica votare la fiducia al Governo coi grillini, impossibile anche farne parte”.
Sulle nomine, Boschi si limita a osservare: “L’importante è mettere al Viminale un professionista capace, non un seminatore d’ odio”.
Quanto al nuovo commissario Ue, aggiunge: “Ho lavorato con Paolo Gentiloni per quattro anni. Se sarà lui il prescelto penso che sarà una scelta di qualità per l’ Italia”. Infine, Boschi fa sapere che non ritirerà le querele nei confronti del M5s: “Ovviamente non rinuncio a nessuna causa. Nessun risentimento personale ma sui risarcimenti non torno indietro”.
Sull’addio di Carlo Calenda al Pd, che lascia il partito dopo l’accordi di governo con i 5 Stelle, Boschi commenta: “Amo la moderazione, non il moderatismo, seguendo una celebre battuta di Mino Martinazzoli. Quanto a Calenda: lui ha scelto di dire no al Governo. Noi di dire sì. Mi sembrano due direzioni incompatibili. Le discussioni interne al Pd le faremo il giorno dopo la fiducia al Governo. Prima viene l’ interesse dell’ Italia, poi il confronto nel partito”.