Giuseppe Conte: le cartelle Equitalia mostrano che “non ha pagato tasse per 50mila euro”
Il quotidiano Libero riporta che il premier incaricato da Lega e M5S non avrebbe pagato tasse, tra tributi e multe, per un totale di oltre 50mila euro negli anni tra il 1997 e il 2008
Il premier indicato da M5S e Lega, Giuseppe Conte, è da poco arrivato al Quirinale dove è stato convocato dal presidente della Repubblica per il probabile incarico.
La sua posizione si è complicata ancora prima che possa realmente diventare presidente del consiglio, in seguito alla pubblicazione da parte del New York Times della notizia secondo cui Conte avrebbe inventato alcuni dettagli nel suo curriculum (qui le informazioni fornite dalla New York University a TPI.it).
Ora la situazione è peggiorata ulteriormente, dopo che un articolo di Lorenzo Di Pietro, pubblicato sul quotidiano Libero, sostiene che Conte non abbia pagato le tasse, tra tributi e multe, per un totale di oltre 50mila euro negli anni tra il 1997 e il 2008.
Nello specifico, i debiti di Conte verso lo stato hanno portato a due ipoteche, relative a tasse non versate, pari a 26mila euro nel 2009 e 24mila nel 2011.
“Il debitore non ha provveduto al pagamento di quanto dovuto”, si legge nelle carte depositate all’Agenzia delle Entrate.
Nell’articolo – che mostra anche la lista delle cartelle Equitalia inevase (in fondo al pezzo) – si legge che emergono nuovi dettagli “dalle carte dell’Agenzia delle Entrate su Giuseppe Conte. Dai documenti che Libero ha potuto vedere risultano due ipoteche da parte di Equitalia sull’appartamento di proprietà del presidente del Consiglio in pectore, 130 metri quadri coperti in via Giulia, nel cuore della Capitale”.
“Dagli estratti del ruolo risultano mancati versamenti dei contributi previdenziali e di maternità per oltre 8.600 euro, lungo un periodo che copre quasi tutti gli anni oggetto della contestazione. Più di mille euro di contravvenzioni non pagate al comune di Roma dal 2003 al 2005. Mancati versamenti Irpef, Irap, Iva, addizionali regionali e locali per un valore di 18mila euro tra il 2001 e il 2003 e ancora 17mila euro di omesse ritenute e Iva nel 2006 e mancato versamento Inail nel 2006 e 2007. Conte ha estinto tutti gli addebiti nel novembre 2011, dopo l’arrivo della seconda ipoteca, quando a quel punto era chiaro che Equitalia faceva sul serio e rischiava seriamente che gli portasse via la casa”.