Giovanni Toti si è dimesso dalla presidenza della Liguria: “Lascio una Regione in ordine”
Giovanni Toti si è dimesso dalla carica di presidente della Regione Liguria. L’annuncio è arrivato nel mattino di oggi, venerdì 26 luglio, con il governatore agli arresti domiciliari da ottanta giorni, indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
“Giovanni Toti – si legge nella nota diffusa – si è dimesso da presidente di Regione Liguria. A consegnare la lettera di dimissioni irrevocabili all’ufficio protocollo dell’Ente è stato questa mattina alle 10.40 l’assessore Giacomo Raul Giampedrone su delega dello stesso Toti”.
Con il passo indietro, l’ormai ex governatore spera di poter ottenere la revoca dei domiciliari. Toti si trova in custodia cautelare nella sua casa di Ameglia, in provincia di La Spezia, dallo scorso 7 maggio. A questo punto, in Liguria saranno convocate elezioni anticipate per eleggere il nuovo presidente della Regione.
In una lettera di due pagine Toti spiega le ragioni della sua decisione: “Mi assumo tutta la responsabilità di richiamare alle urne, anticipatamente, nei prossimi tre mesi, gli elettori del nostro territorio, che dovranno decidere per il proprio futuro”, scrive.
“Fino ad oggi – continua la lettera – il presidente ad interim Alessandro Piana, la Giunta, la maggioranza tutta, che ringrazio di cuore, si sono assunti l’impegno di evitare il blocco dell’Ente, rispettando tutti gli impegni presi e portando avanti progetti e cantieri, con senso di responsabilità, capacità, onore. Lo hanno fatto anche di fronte ad una opposizione che, lontana dall’attitudine istituzionale richiesta dal momento, ha saputo solo cavalcare la complessa situazione, dimentica dei suoi stessi valori del passato, di ogni civiltà giuridica, della Costituzione e di quella cultura di governo che dovrebbe rappresentare chi si candida alla guida di una comunità”.
Toti poi si rivolge alla maggioranza di centrodestra: “Sono certo – dice – che la coalizione che fino ad oggi mi ha lealmente sostenuto, saprà portare avanti gli ambiziosi progetti che abbiamo cominciato a realizzare per cambiare la nostra terra, senza perdersi in egoismi e particolarismi, facendo invece tesoro di quella sinergia tra partiti e forze civiche che hanno attribuito alla nostra esperienza consenso e capacità di realizzazione”.
“Lascio una Regione in ordine”, conclude Toti: “Ho atteso fino ad oggi per rassegnare le mie dimissioni per consentire al Consiglio Regionale di approvare l’assestamento di bilancio e il rendiconto, fondamentali per la gestione dell’Ente. Ed è di soddisfazione che questo difficilissimo momento coincida con la fine del cantiere e l’apertura della Via dell’Amore, un’ opera complessa, a cui abbiamo lavorato anni, che restituisce al mondo uno dei simboli della Liguria. Lascio orgoglioso delle tante cose fatte e onorato di aver lavorato con molte persone capaci e coraggiose, che sapranno portare avanti questa esperienza”.
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