Crisi di governo, Giorgetti: “Salvini ha deciso tutto da solo”
Il sottosegretario si dissocia dalle ultime decisioni del leader della Lega
Giorgetti: “Sulla crisi di governo ha deciso Salvini da solo”
“Quando è diventata conclamata la diversità di vedute su alcune cose, dalla giustizia alla Tav, Salvini ha deciso di aprire la crisi. Ma sono le decisioni di un capo, un capo decide sempre lui da solo”. Queste le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, fuori da Palazzo Madama, a commento dell’attuale crisi di governo.
Giorgetti commenta il piano di Salvini dopo la crisi di governo
Poi il sottosegretario leghista aggiunge: “Sarebbe stato più facile andare a votare se la crisi di governo si fosse fatta prima? “Probabilmente sì”, ammette Giorgetti.
“Noi pensavamo che Conte si dimettesse l’altro ieri, però vuol aspettare il venti agosto e allora aspettiamo il venti”, conclude il sottosegretario.
Salvini, dal canto suo, commenta la crisi ai microfoni di Rtl 102,5: “Il 20 agosto sfiduceremo il premier. In tantissimi chiedono che non ci siano giochini di palazzo, governi tecnici. La via maestra, democratica, trasparente, lineare, è quella delle elezioni. Stiamo facendo tutto il possibile perché gli italiani possano votare. No a governi strani, prima si vota, meglio è”.
Le prossime tappe della crisi
Il prossimo appuntamento con la crisi è appunto il 20 agosto, data in cui il premier Giuseppe Conte terrà le sue comunicazioni a Palazzo Madama prima del voto sulla mozione di sfiducia. Continuano però anche nei giorni di ferragosto le tensioni tra forze politiche.
Il leader della Lega, Matteo Salvini, in minoranza al Senato con Fratelli d’Italia e Forza Italia, non è riuscito a far votare ieri, martedì 13 agosto, la mozione di sfiducia.
E, in attesa del 20 agosto, giorno in cui, resta solo una campagna elettorale già aperta che vede gli ex alleati di governo confrontarsi con toni alti da fronti opposti. Intanto, la riforma costituzionale per il taglio dei parlamentari arriverà in aula alla Camera il 22. E traballa già, prima ancora di nascere, la possibile coalizione di centrodestra.