Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

La sindrome di Draghi nella Lega: Giorgetti è il leader parallelo che segue Mario

Immagine di copertina

Primo avvertimento per Matteo Salvini: su Monte dei Paschi di Siena “concordo con la linea di Mario Draghi“. Secondo avvertimento: ci sarà un partito unico nel centrodestra Lega-Fi? ”Perché no, ma come è noto, le case si costruiscono dalle fondamenta e non dal tetto…”. Terzo avvertimento: ”Se Salvini dice di ricandidarmi, io mi ricandido” alle prossime politiche. “Se, invece, dice di starmene a casa, starò a casa, ma non in pensione…”. Se poi ci mettete il fatto che Giancarlo Giorgetti, GG per gli amici, nemmeno dopo le ripetute sollecitazioni da parte di Matteo Salvini (quasi a voler marcare una differenza “ontologica” con il capitano leghista) ne ha voluto sapere di mettere piede al Papeete, il cerchio si chiude.

“Ormai nella Lega c’è una diarchia di fatto. Salvini non è più l’uomo solo al comando ma ci sono due linee politiche distinte e differenti” spiega un big del partito di via Bellerio che chiede l’anonimato. “Da quando Mario Draghi si è insediato alla guida del governo Giancarlo Giorgetti ha preso il largo e nella Lega si è venuta a creare una vera e propria diarchia tanto che sempre più spesso i parlamentari si vanno a “confessare” da GG anziché confrontarsi con il capo partito“.

Sarà l’effetto Draghi? Perché è proprio grazie al governo Draghi che Giancarlo Giorgetti ha spiccato il volo. E c’è già chi vede per lui un futuro da prossimo leader della Lega (ma ci spera anche Zaia) piuttosto che da Presidente del Consiglio in caso l’ex presidente BCE salisse al Quirinale (c’è chi maligna che sia proprio questo il vero motivo delle sue esternazioni: per non andare al voto – Salvini non ne vuole sapere delle elezioni anticipate – servirebbe un nuovo premier e con Draghi al Quirinale in pista oltre alla Cartabia ci sarebbe inevitabilmente anche lui). Il diretto interessato ovviamente smentisce ma per certi ruoli si viene scelti, le opinioni personali contano fino a un certo punto.

Ma il vero motivo che preoccupa di più Matteo Salvini è un altro: GG è il vero interlocutore privilegiato in casa Lega dei poteri forti nazionali e internazionali. Poteri che possono influire sulla scelta di un presidente del Consiglio o di un Capo di Stato. E che continuano a non volerne sapere del sovranista Salvini considerato ancora troppo vicino alla Russia di Putin e agli ambienti trumpiani. Chissà che non sia questo il vero motivo del “pizzino” inviato a mezzo stampa a GG con l’invito a togliere il disturbo.

Ti potrebbe interessare
Politica / “Sono il civile De Luca”: la nuova gelida stretta di mano tra Meloni e il governatore
Politica / Luca Zaia: “Armi a Kiev? È giunto il tempo della diplomazia”
Politica / La stoccata di Geppi Cucciari al ministro Sangiuliano e a TeleMeloni: “Applaudite, qua non possiamo coprire i fischi”
Ti potrebbe interessare
Politica / “Sono il civile De Luca”: la nuova gelida stretta di mano tra Meloni e il governatore
Politica / Luca Zaia: “Armi a Kiev? È giunto il tempo della diplomazia”
Politica / La stoccata di Geppi Cucciari al ministro Sangiuliano e a TeleMeloni: “Applaudite, qua non possiamo coprire i fischi”
Politica / Il ministro Sangiuliano contestato, ma su Rai 1 i fischi si trasformano in applausi: i video a confronto
Politica / Il monito di Mattarella contro la "democrazia della maggioranza”
Politica / Città contro campagna e il fattore banlieues: la mappa del voto in Francia
Politica / La lettera di Meloni a FdI: “Noi abbiamo fatto i conti con il fascismo, non c’è spazio per i nostalgici”
Politica / La lettera del ministro Sangiuliano: “Liliana Segre ha ragione sull’antisemitismo”
Opinioni / M5S: tre consigli a Giuseppe Conte
Politica / Ue, le destre non sono tutte uguali ma ora anche il Ppe può radicalizzarsi