Toti, la gaffe e lo staff
Bufera sul presidente della Liguria per il tweet sugli anziani
Giovanni Toti stavolta ha proprio esagerato. Questo è il tweet apparso a mezzogiorno sul profilo del presidente della Liguria (una delle regioni più anziane d’Europa): “Per quanto ci addolori ogni singola vittima del Covid-19, dobbiamo tenere conto di questo dato: solo ieri tra i 25 decessi della Liguria, 22 erano pazienti molto anziani. Persone per lo più in pensione, non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese che vanno però tutelate”. Nel giro di mezz’ora qualcuno, all’interno dello “staff”, forse si rende conto dello scivolone e prova a rettificare, facendo peggio: “Il senso di questo tweet, che appartiene a un ragionamento più ampio, è stato frainteso. I nostri anziani sono i più colpiti dal virus, sono persone spesso in pensione che possono restare di più a casa e essere tutelate di più.
Lo staff”. Che significa? Che lo staff si prende la colpa della gaffe? Questa però non è una gaffe. Questa è una concezione della vita. Lo dice chiaramente Gianni Pastorino, consigliere d’opposizione e capogruppo di Linea Condivisa che abbiamo sentito proprio ora: “Con un post così, siamo all’eugenetica! Dopo queste dichiarazioni Toti dovrebbe dimettersi immediatamente, senza se e senza ma. Perché ha scritto cose di gravità inaudita, che denotano che il presidente ritiene normale che persone più grandi d’età possano essere sacrificate in quanto non produttive”.
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Ferruccio Sansa, ex candidato governatore della Liguria sostenuto da Pd e 5 Stelle: “Noi non siamo così. Non solo come parte politica ma proprio noi liguri! Io non voglio che la Liguria sia rappresentata da una persona che scrive frasi del genere. La nostra è una regione solidale, che ha combattuto per i più deboli. Questo episodio non squalifica solo Toti, ma squalifica noi: se la gente pensa che siamo come lui io provo vergogna”.
Secondo il Movimento 5 Stelle Toti “ha offeso il concetto stesso della nostra società e noi tutti che facciamo tesoro dei nostri anziani. Rifiutiamo l’immagine di un presidente che dovrebbe avere a cuore tutti i cittadini e invece, evidentemente vittima dei deliri di onnipotenza, ha dato voce a un concetto così deplorevole. Il gruppo in Regione ha invece dichiarato: “Il Presidente della Regione Toti ha definito, in un tweet terrificante, le persone anziane morte per il Covid ‘non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese’, perché sono ‘per lo più in pensione’. Una delle frasi più agghiaccianti sentite da molti anni a questa parte, con toni che pensavamo consegnati alla storia. E invece per Toti le persone si distinguono fra utili e inutili a secondo del loro valore produttivo. Una frase indegna, soprattutto di un rappresentante istituzionale, che ha tenuto per sè peraltro anche la delega alla Sanità. Toti chieda immediatamente scusa e si vergogni. E se non è in grado di garantire la salute dei cittadini liguri, tutti, si dimetta”.
Anche Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ha le idee chiare: “Toti ha esplicitato il non detto che c’è dietro alla campagna di minimizzazione della pandemia che la destra porta avanti da anni. Se De Luca se la prende con una bambina che vuole andare a scuola il pasciuto ligure ci comunica che i nostri genitori possono anche morire. I “governatori” ormai sono un caso clinico. Showmen incapaci gonfi di consenso che deriva dal bipolarismo forzato imposto da leggi elettorali vergognose sono in preda a deliri narcisistici. Le persone anziane che stanno morendo hanno mandato avanti il nostro paese. Se c’è qualcuno che non è indispensabile è proprio Toti.