FdI, Procura di Milano indaga per finanziamento illecito e riciclaggio. Meloni dopo l’inchiesta sulla ‘lobby nera’: “Pronta a decisioni necessarie”
Fidanza si autosospende mentre la candidata Valcepina diffida Fanpage e La7
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta con le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio su Fratelli d’Italia dopo l’inchiesta giornalistica pubblicata da Fanpage. I pm intendono fare chiarezza sul tema, relativo alla campagna elettorale del partito guidato da Giorgia Meloni per le amministrative di Milano, tra presunti finanziamenti in nero e le pressioni dei gruppi di estrema destra. Nel servizio si parla anche dei legami con “un gruppo esoterico con massoni, ammiratori di Hitler ed ex militari”.
In particolare nell’inchiesta sono citate dall’europarlamentare Carlo Fidanza e da Roberto Jonghi Lavarini, soprannominato “Barone nero”, delle “lavatrici” per il “black” (cioè soldi in nero) e una serie di “imprenditori con il giro di nero”. “Sono pronta a prendere tutte le decisioni necessarie quando ravviso delle responsabilità reali, ma per avere contezza di queste chiedo di avere l’intero girato di 100 ore. Poi farò sapere cosa ne penso”, ha dichiarato Meloni, che prova a non affossare uno dei suoi dirigenti di punta, e aggiunge: “Non c’è alcun spazio per atteggiamenti ambigui sull’antisemitismo e sul razzismo, per il paranazismo da operetta o per rapporti con ambienti dai quali siamo distanti anni luce, né per atteggiamenti opachi sul piano dell’onestà”.
Nel frattempo Fidanza si è autosospeso dal partito, mentre la candidata Chiara Valcepina ha diffidato Fanpage e La7. “Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazzapulita voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari” e che “non c’è e non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita”, ha dichiarato Fidanza annunciando l’autosospensione.
L’inchiesta giornalistica ha suscitato numerose e inevitabili reazioni. “Non può esserci spazio nei partiti dell’arco costituzionale per chi fa il saluto romano, inneggia a Hitler e insulta neri e ebrei. Nell’Italia che promulgò le leggi razziste, come le ha definite giustamente Draghi ieri, non ci possono essere ambiguità su questo”, scrive su Twitter la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello. Il segretario del Pd Enrico Letta chiede le dimissioni per una vicenda “orribile”, anche per il Movimento 5 stelle sarebbero un atto di “dignità” di fronte a “una vecchia degenerazione della politica”.
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