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Home » Politica

Follow the Money: ecco chi ha finanziato la campagna elettorale di Fratelli d’Italia

Immagine di copertina

Da agosto il partito della Meloni ha incassato donazioni per 1,7 milioni

Non ci sono top investors di primo piano, aziende conosciute o fan accaniti. Insomma mancano gli equivalenti del finanziere Davide Serra o dell’imprenditore Lupo Rattazzi per Matteo Renzi. Eppure per Fratelli d’Italia sono arrivate risorse preziose dalle aziende, pari a 115mila euro, nel mese e poco più di campagna elettorale. La mappa va dal Nord, da Milano, e arriva fino ad Arzano, in provincia di Napoli, intersecando sia il settore delle costruzioni alla produzione della carta. Mondi vari, che per la prima volta finanziano la politica. C’è poi il prevedibile passaggio tra gli amici balneari del Twiga, gestito dalla coppia Briatore-Santanchè che ha inviato un bonifico da 26mila euro, il 16 agosto.

Imprese per Giorgia

Le aziende che hanno sostenuto il partito di Giorgia Meloni, attraverso le elargizioni liberali previste dalla legge, sono insomma localizzate in vari territori e concentrate su diverse realtà produttive. I numeri, prima di tutto, rendono chiaro il quadro in cui ci si muove. Le operazioni di donazioni in totale, registrate da agosto fino alle elezioni, sono state ben 140 per una somma complessiva di oltre un milione e 700mila euro. La gran parte provengono da parlamentari uscenti e poi candidati alle Politiche del 25 settembre. In ogni caso è un incasso importante per portare avanti le iniziative nel periodo pre-elettorale. Spiccano tra i vari onorevoli, i nomi di alcune società.

La più generosa di tutte è la Milano Investimenti spa, una società che opera nel settore delle costruzioni, esattamente appartenente alla categoria «attività di lavori specializzati di costruzione». Non proprio un nome noto del panorama economico italiano, ma che comunque ha destinato, lo scorso 8 agosto, la bellezza di 50mila euro alle casse di FdI. Un record per il 2022 eguagliato solo da Giulia Cosenza, fresca di elezioni grazie alla vittoria nel collegio uninominale di Benevento. Anche prima di avere la certezza di riconquistare un seggio in Parlamento (che le mancava dal 2013), Cosenza aveva staccato l’imponente assegno datato 22 agosto.

Tra le aziende, si è fatta notare anche la società campana Ms Packaging, che si occupa della produzione di carta e di imballaggi, con doppia sede, una ad Arzano, nel napoletano, e l’altra a Scafati, in provincia di Salerno, acquisita di recente. Una realtà in crescita, amministrata dal 2015 da Cosmo De Feo, e che da qualche anno ha affidato la presidenza a Corrado Trasforini, uno dei manager più esperti del settore. Entrambi, tuttavia, non hanno in passato manifestato simpatie nei confronti di Meloni, almeno non pubblicamente. Eppure dalla Campania sono arrivati altri 30mila euro. Curiosamente, sempre a Scafati, ha sede la Bagnale Impianti, una piccola azienda che si occupa dell’installazione di impianti elettrici, che lo scorso 24 agosto ha provveduto a donare 5mila euro al partito di Meloni.

Qualche settimana prima, esattamente il 5 agosto, è stata erogata un’altra elargizione, di 10mila euro, proveniente questa volta dalla Romagna, esattamente dalla provincia di Forlì-Cesena. A fornire il supporto economico è stata la Alma Steel Service Organization, impegnata nel comparto dei laminatoi per materiali ferrosi. Anche in questo caso, come per gli altri, si tratta di realtà in apparenza lontane dalla politica e che non figurano certamente tra i finanziatori di altri partiti.

Viva la candidatura

Chi invece appartiene, eccome, a una determinata formazione politica sono i candidati che hanno provveduto a ricche donazioni dopo aver ottenuto un posto in lista. Tutto nella norma, certo. Ma resta il fatto che l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, abbia donato 30mila euro a Fratelli d’Italia, proprio nelle ore in cui la sua candidatura da capolista era diventata ufficiale. Mai gli era capitato prima d’ora.

E non è stato certo l’unico a dare una bella spinta economica al partito di Meloni: tra i mister  “30mila euro” ci sono anche Isabella Rauti, vincitrice del collegio uninominale a Sesto San Giovanni e figlia di Pino Rauti, storico leader del Msi, e l’ex berlusconiano Lucio Malan. Ma la lista (come racconta la grafica in pagina) è lunga. C’è poi chi in un mese ha versato 30mila euro, ma non in un’unica soluzione. È il caso singolare di un volto noto dei talk show, la deputata Augusta Montaruli, che in poche ore ha fatto quattro erogazioni: una da 15mila euro e le altre da 5mila. Una bizzarria, che è stata seguita da Gianluca Vinci, che si è limitato a tre distinti versamenti da 3mila euro.

Tra i generosi di Fratelli d’Italia spiccano poi il focoso deputato Andrea Delmastro Delle Vedove (23mila euro) e il senatore uscente, ma rieletto, Antonio Iannone (22mila euro), punto di riferimento campano del partito. Un altro big che ha voluto supportare il partito, dopo la candidatura, è Giulio Terzi di Sant’Agata, ex ministro degli Esteri indicato peraltro come papabile alla Farnesina nel prossimo governo. Dal suo conto sono arrivati 5mila euro. Un sostegno economico all’insegna della parsimonia. Nell’attesa che nelle casse affluiscano le risorse delle centinaia di neo-eletti.

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