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Ministero della Cultura, si dimette il capo di gabinetto Francesco Spano: c’entra la nuova inchiesta di Report?

Immagine di copertina
Il ministro Alessandro Giuli e Francesco Spano. Credit: AGF

Francesco Spano, capo di gabinetto del ministro della Cultura Alessandro Giuli, si è dimesso. L’annuncio è arrivato nel primo pomeriggio di oggi, mercoledì 23 ottobre. Tra i motivi alla base del passo indietro ci sarebbe il malumore all’interno di Fratelli d’Italia per la sua nomina, ma anche l’inchiesta giornalistica che andrà in onda domenica sera nel programma di Rai Tre Report.

Il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha annunciato nelle scorse ore che trasmetterà un servizio su due nuovi casi Boccia al Ministero della Cultura. Questa volta si tratterà di casi “al maschile” e sarebbero coinvolte anche “alte cariche di Fratelli d’Italia”.

Secondo La Repubblica, nel 2022 il marito di Spano, l’avvocato Marco Carnabuci, ha ricevuto una ricca consulenza dal Maxxi: all’epoca Spano era segretario generale del museo romano e il presidente era Giuli. Dopo le dimissioni, Report ha rivelato che l’inchiesta riguarda – almeno in parte – anche questa vicenda.

“Con sofferta riflessione mi sono determinato a rassegnarle le mie dimissioni dal ruolo di Capo di Gabinetto della Cultura con cui ha voluto onorarmi”, si legge nella lettera di dimissioni rivolta al ministro. “Il contesto venutosi a creare, non privo di sgradevoli attacchi personali, non mi consente più di mantenere quella serenità di pensiero che è necessaria per svolgere questo ruolo così importante. Nell’esclusivo interesse dell’Amministrazione, pertanto, ritengo doveroso da parte mia fare un passo indietro. Ciò non mi impedisce, evidentemente, di esprimerle la mia profonda gratitudine per la stima ed il sostegno che mi ha mostrato senza esitazione”.

Spano, avvocato, 47 anni, era stato nominato capo di gabinetto solo dieci giorni fa, il 14 ottobre, dopo il misterioso licenziamento del suo predecessore Francesco Gilioli per “fatti gravissimi”.

La sua nomina aveva fatto infuriare i vertici di Fratelli d’Italia, in particolare – pare – il presidente del Senato Ignazio La Russa: nel 2017, infatti, il partito di Giorgia Meloni lo aveva duramente attaccato perché, da capo dell’Unar (Ufficio governativo discriminazioni razziali), aveva concesso dei finanziamenti a un’associazione Lgbt che – come scoperto da un’inchiesta tv de Le Iene – era dedita al sesso a pagamento.

Oggi sul Fatto Quotidiano sono pubblicati alcuni estratti della chat “Fdi Roma”, in cui si legge che il coordinatore del partito nel IX municipio romano Fabrizio Busnengo, segnalava il malumore strisciante in Fratelli d’Italia “per la nomina del pederasta Spano da parte del ministro Giuli”. In seguito a questo messaggio, Busnengo è stato rimosso dalla chat e si è dimesso.

Non c’è pace, dunque, per il Ministero della Cultura. Dopo lo scandalo Boccia, che ha portato alle dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano, ora anche l’era Giuli inizia con un inciampo. In attesa di vedere cosa rivelerà Report.

LEGGI ANCHE: Inchiesta TPI – Chi è Massimo Osanna, l’uomo più potente dei Beni culturali italiani (finito nel mirino di Anac e Corte dei Conti)

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