Fondi russi alla Lega: Savoini non risponde alle domande del pm
Fondi russi alla Lega: Savoini non risponde alle domande del pm
Gianluca Savoini non risponde alle domande del pm durante l’interrogatorio sui presunti fondi russi alla Lega: il presidente dell’associazione LombardiaRussia, infatti, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Savoini (qui il suo profilo), indagato per corruzione internazionale nell’inchiesta su presunti fondi russi alla Lega attraverso una compravendita di petrolio a prezzo scontato, è stato ascoltato dai pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro in una sede esterna al Palazzo di Giustizia di Milano.
Il caso, intanto, è sempre più terreno di scontro politico.
Il Partito Democratico, infatti, ha chiesto che Matteo Salvini riferisca alla Camere sulla vicenda.
Una richiesta appoggiata anche dal M5S attraverso le parole di Luigi Di Maio che su Facebook nella giornata di domenica 14 aveva scritto: “Quando il Parlamento chiama, il politico risponde, perché il Parlamento è sovrano e lo dice la nostra Costituzione”.
“Peraltro – continuava Di Maio – quando si ha la certezza di essere strumentalizzati, l’aula diventa anche un’occasione per dire la propria, difendersi e rispondere per le rime alle accuse, se considerate ingiuste”.
Anche il premier Conte nel pomeriggio di lunedì 15 luglio aveva affermato che non vi erano motivi affinché Salvini non si presentasse in Parlamento per chiarire la faccenda.
“Noi crediamo nella trasparenza nei confronti dei cittadini in ogni sede, in tutte le occasioni, in primis in Parlamento, le sedi giuste per onorare questa linea guida” aveva detto il presidente del Consiglio ai giornalisti.
Tuttavia, Salvini non ha nessuna intenzione di riferire alcunché.
“Non abbiamo chiesto, né visto né preso un euro di finanziamento dall’estero. Mi occupo di vita reale e non di spionaggio. Punto. Mi sono stufato di ripeterlo” ha affermato Salvini nel corso di una conferenza stampa, convocata in seguito all’incontro avvenuto al Viminale tra il vicepremier e i sindacati.