Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 14:30
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Fondi russi alla Lega, i pm di Milano valutano la rogatoria

Immagine di copertina
Il vicepremier italiano Matteo Salvini e il presidente russo Vladimir Putin

Fondi russi Lega, i pm valutano la rogatoria

La Procura di Milano, che indaga sui presunti finanziamenti da parte della Russia alla Lega, sta valutando di avviare una rogatoria nel Paese guidato da Vladimir Putin. Lo riporta l’agenzia di stampa Ansa, secondo cui i magistrati milanesi potrebbero chiedere alle autorità russe di collaborare nell’accertamento su eventuali flussi di denaro da Mosca verso il partito di Matteo Salvini.

L’indagine ha come ipotesi di reato la corruzione internazionale. L’unico indagato al momento noto è Gianluca Savoini, militante della Lega e presidente dell’associazione Lombardia Russia [chi è Gianluca Savoini].

Fondi russi alla Lega, la lettera di un avvocato: “Quel giorno ero al Metropol con Savoini, ecco la verità”

Il caso è balzato agli onori delle cronache dopo che il sito statunitense BuzzFeed ha pubblicato la registrazione audio di un incontro avvenuto nell’ottobre 2018 nell’hotel Metropol di Mosca: all’incontro lo stesso Savoini insieme a un altro italiano e a tre russi avrebbero discusso della possibilità di far arrivare fondi del Cremlino alla Lega attraverso uno sconto sulla vendita di petrolio russo all’italiana Eni [qui la ricostruzione completa].

Savoini sostiene che l’intera vicenda sia una “mistificazione, inganno, falsità, mascalzonata”. Secondo il leghista, l’audio che proverebbe la richiesta di denaro alla Russia può essere stato manomesso e la sua voce alterata. Savoini sottolinea anche come non ci sia nessuna prova di un versamento su un conto corrente: “Non c’è niente perché non c’è mai stata neanche l’intenzione di fare niente del genere”, ha detto.

Anche il leader della Lega, Matteo Salvini, ha categoricamente respinto l’ipotesi che il suo partito abbia mai ricevuto denaro straniero: “Ho già querelato in passato, lo farò anche oggi, domani e dopodomani: mai preso un rublo, un euro, un dollaro o un litro di vodka di finanziamento dalla Russia”, ha dichiarato Salvini, che ha poi detto di non essere contrario all’apertura di una eventuale commissione d’inchiesta parlamentare per far luce sulla vicenda.

Il Governo di Mosca, da parte sua, ha fatto sapere che ritiene non ci sia nulla da commentare perché il servizio di BuzzFeed “non prova nulla”.

Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Ti potrebbe interessare
Politica / Imane Khelif: "Meloni, Trump e Musk hanno sfregiato la mia immagine"
Musica / Gualtieri: "Invitare Tony Effe è stato un errore"
Politica / Campagna vaccinale anti-Covid, De Luca condannato a risarcire con 609mila euro la Regione Campania
Politica / Processo Open Arms, Matteo Salvini assolto perché il fatto non sussiste
Politica / Caso Open, prosciolti Renzi e gli altri 10 imputati. Il leader di Iv: “Nessuno chiederà scusa”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Politica / Il ministro della Difesa Guido Crosetto: “Dobbiamo aumentare le spese militari almeno fino al 2% del Pil”
Politica / Dago a TPI: “Tranquilli, prima o poi, i fasci arriveranno al pettine”
Economia / Ernesto Maria Ruffini lascia l'Agenzia delle Entrate
Politica / “Soldi dal Venezuela al M5S”, l’articolo era diffamatorio e Casaleggio Jr va risarcito: definitiva la sentenza della Corte d’Appello di Milano