Fondi per ricerca, asili, giovani e donne: cosa prevede il piano per il Pnrr. Draghi: “Mantenere impegni su riforme”
“Il Pnrr è determinante per l’assegnazione dei fondi Ue. Oggi iniziamo questo percorso dall’istruzione, dalla formazione e dalla ricerca. Un po’ perché il piano deve disegnare l’Italia di domani di quelli che oggi sono giovani. E un po’ per lo straordinario evento di Parisi insignito del Nobel che ci ha fatto pensare alle nostre potenzialità”.
È iniziata alle 12 la conferenza stampa del presidente del Consiglio Mario Draghi sul Pnrr di concerto con i ministri dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, e dell’Istruzione Patrizio Bianchi, presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio.
Mentre, sempre nella mattinata di oggi, giovedì 7 ottobre, si è svolta la prima riunione della cabina di regia sul Pnrr presieduta dal Presidente del Consiglio Draghi. Hanno partecipato i ministri Franco, Orlando, Bianchi, Messa, Gelmini, Carfagna, Bonetti, Dadone, il viceministro Pichetto Fratin, i sottosegretari Garofoli e Vezzali e la coordinatrice della Segreteria tecnica del Pnrr Goretti.
Il ministro dell’istruzione Bianchi ha illustrato le linee di intervento di competenza del proprio ministero. Tali linee mostrano – spiega la nota – il pieno rispetto degli obiettivi concordati in sede europea. Sono 6 le riforme, tutte da adottare entro il 2022, di estrema importanza per il settore della formazione dei giovani. La principale – spiega ancora il comunicato – sarà la riforma degli istituti tecnico professionali, destinata a colmare un divario del nostro Paese rispetto ai partner europei, strettamente collegata al rafforzamento della capacità di innovazione promosso dal Piano nazionale Industria 4.0.
Altre riforme fondamentali sono quelle dell’orientamento, per accompagnare gli studenti nella scelta di un percorso di formazione adeguato all’inserimento nel mondo del lavoro, come anche quelle del Reclutamento degli insegnanti e della Riorganizzazione del sistema scolastico. Università e Ricerca Il ministro dell’università e della ricerca, Maria Cristina Messa, ha illustrato le linee di intervento di competenza del proprio ministero le linee guida per gli investimenti in ricerca: i progetti di ricerca si inseriscono nelle aree di attività più innovative e aderenti alle sfide future del pianeta, come per esempio, rischi ambientali, scenari energetici del futuro, intelligenza artificiale e neuroscienze, biodiversità.
Riforme
Le riforme nei target entro il 2021 sono tutte in via di approvazione. Tra queste vi sono quella dei dottorati, per un migliore coinvolgimento delle imprese e centri di ricerca, l’introduzione di lauree abilitanti, che facilitino l’accesso all’esercizio delle professioni, la revisione delle classi di laurea, l’orientamento attivo nella transizione scuola università. Investimenti Sono 9 i miliardi di euro destinati al rafforzamento della ricerca. Le linee guida per l’emanazione dei bandi, è stato spiegato, sono pronte e saranno rese pubbliche a breve. I relativi avvisi saranno tutti pubblicati entro il primo trimestre del 2022.
I bandi sono rivolti a:
– Identificazione di 5 “campioni nazionali”, per la costituzione di leader nazionali in varie aree di ricerca e sviluppo, con la pubblicazione del primo avviso entro i primi mesi del 2022
– Selezione di 12 ecosistemi dell’innovazione, con attività legate all’istruzione superiore, alla ricerca applicata, all’innovazione su specifiche aree, definite in base alla specializzazione del territorio, con pubblicazione dell’avviso entro dicembre 2021 e conclusione della fase valutativa entro giugno 2022.
– I partenariati estesi alle Università che mirano a finanziare fino a un massimo di 15 grandi programmi di ricerca fondamentale e applicata trasversale, caratterizzati da un approccio interdisciplinare, con pubblicazione dell’avviso entro marzo 2022 e assegnazione delle risorse entro giugno 2022. I progetti saranno selezionati con procedure trasparenti, che si concluderanno entro la prima metà del 2022. La definizione di un sistema a rete consente il pieno coinvolgimento delle realtà territoriali di eccellenza presenti sull’intero territorio nazionale, comprese quelle del Mezzogiorno. In questo modo si garantisce il pieno rispetto del vincolo legislativo di destinazione del 40% di risorse alle aree del Sud. Inoltre, le linee guida prevedranno anche che quattro assunzioni su dieci saranno riservate a ricercatrici. Un ulteriore obiettivo del 2021, anch’esso in fase conclusiva, è la revisione della normativa sugli alloggi universitari.
“Il rispetto degli impegni è determinante per l’assegnazione dei fondi europei”, dice Draghi, al termine della riunione della cabina di regia. “Ogni cabina di regia consente di fare il punto sull’attuazione dei singoli progetti di investimento e di individuare gli ostacoli che possono presentarsi in modo da poter intervenire subito e rispettare il calendario degli impegni”, ha aggiunto il premier.
Il ministero dell’istruzione Patrizio Bianchi sta procedendo all’assegnazione di risorse per oltre 17 miliardi, ripartiti nelle due grandi aree delle infrastrutture (fisiche e digitali) e del potenziamento delle competenze. Entro la fine di quest’anno il Ministero prevede di pubblicare bandi destinati principalmente ai Comuni in numerose aree di intervento: 3 miliardi destinati a nuovi asili nido, aggiuntivi rispetto ai 700 milioni per progetti in essere e 900 milioni in conto corrente per sostenere gli enti nella gestione; 800 milioni per la costruzione di scuole nuove, altamente sostenibili e adeguate a una didattica innovativa per gli studenti dei prossimi decenni; Oltre 430.000 mq di nuove palestre per valorizzare le competenze legate all’attività motoria e sportiva, nonché aumentare l’offerta formativa oltre l’orario curricolare; 400 milioni per la costruzione e riqualificazione degli spazi dedicati alle mense, potente strumento per favorire l’attivazione del tempo pieno e la limitazione della dispersione scolastica in vista della prossima definizione e pubblicazione si avvierà un confronto con i territori e i soggetti interessati.
Con una scadenza meno ravvicinata, ma comunque in stadio avanzato di elaborazione, vi sono i bandi – spiega palazzo Chigi – per i progetti per l’innovazione digitale (avviso entro marzo 2022), il piano di estensione del tempo pieno e il piano per la riduzione dei divari territoriali nella dispersione scolastica.
Draghi: “I giovani devono avere la certezza di poter tornare”
I progetti del Pnrr legati alla scuola e alla ricerca sono fondamenti per garantire il “futuro del Paese – prosegue Draghi – Io credo sia utile andar fuori ma con la consapevolezza che si può portare tutto dentro e non con la certezza che non si può tornare”. E sottolinea come gli interventi mettano al “centro i giovani che sono al centro del futuro del Paese insieme alle donne”.