Flat tax, Salvini attacca Tria: “Se non taglia le tasse, il problema sono io o lui”
È ancora duello nel governo sulla riforma fiscale
Flat tax, Salvini contro Tria: Se non taglia le tasse, il problema sono io o lui
Non si placano le frecciate tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio sui punti del programma gialloverde: l’ultimo scontro tra i due vicepremier azionisti di maggioranza del governo è sulla flat tax che potrebbe essere inserita nella prossima legge di Bilancio. La riforma fiscale fortemente voluta dalla Lega con riduzione e abbassamento delle aliquote richiede ampie coperture. Ma il Movimento 5 Stelle rilancia sul taglio del cuneo fiscale. Oggi l’ultimo botta e risposta con Salvini che attacca il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
Flat tax, Salvini: “Senza taglio delle tasse, il problema sono io o Tria”
“Quanti governi ci sono? Uno, con due forze che su alcuni temi hanno idee diverse. Sulla flat tax la Lega è a favore, ma ho scoperto ieri che Tria e Conte hanno idee diverse”, ha detto Salvini stamattina intervenendo a Radio 24.
E ancora: “Se il ministro dell’Economia del mio governo dice che di taglio delle tasse non se ne parla, o il problema sono io o è lui. Cosa faccio una manovra economica all’acqua di rose? L’Italia ha bisogno di uno choc fiscale forte”.
Più tardi, a margine della sua visita all’ex Cie di via Corelli a Milano, il ministro dell’Interno ha aggiunto: “Portiamo pazienza, mi sono dotato di un’enorme pazienza e la esercito. Anche con Tria perché quando dice che ‘la flat tax vabbè, vedremo, chi vivrà vedrà’, no!”. “La Lega sta al governo se possiamo tagliare le tasse per tanti italiani. Stare al governo per il gusto di starci non mi interessa”, ha concluso. “La Lega non voterà mai una manovra economica timida e con pochi spiccioli. La Lega sta al governo se possiamo tagliare le tasse a tanti italiani”
Salvini era stato estremamente duro con il titolare del Mef anche ieri sera, durante un comizio a Golasecca: “Se il ministro dell’Economia pensa di fare una manovra da robetta non sarà il nostro ministro dell’Economia. Voglio un governo che fa l’interesse del popolo italiano”.
Flat tax, Di Maio: “Non ci sono le coperture, M5S lavora al cuneo fiscale”
La flat tax ha detto intanto Di Maio a SkyTg24 “per me è ancora un mistero, ancora non ho visto le coperture, anche la flat tax volontaria di cui si parlava ieri non ho capito cosa significa”. “Intanto sto lavorando al cuneo fiscale”, una misura “realistica”, ha aggiunto. “Ho trovato 4 miliardi”, per la flat tax invece “ne servono almeno il triplo”.
Non hanno usato mezze misure per sollevare interrogativi sulla fattibilità della flat tax anche i senatori del Movimento 5 Stelle in Commissione Lavoro. “Il vicepremier Salvini dice che ‘non esiste un salario minimo se prima non si abbassano le tasse’? Noi un progetto di riduzione del cuneo fiscale ce lo abbiamo e prevede un doppio esonero dal contributo alla Naspi e dalla contribuzione destinata al finanziamento della disoccupazione agricola, riducendo il costo a carico delle aziende per 4/5 miliardi di euro. Non possiamo dire lo stesso della flat tax, di cui ancora non si conoscono i dettagli salvo che possa essere, testuali parole del ministro dell’Interno, una scelta non un obbligo. Cioè volontaria. Francamente, non abbiamo capito bene che cosa questo voglia dire e, cosa più importante, che impatto abbia in termini economici. Basta slogan per guadagnarsi qualche titolo di giornale in più, basta ‘no’ credendo di avere sempre la verità in tasca. Servono realismo e fatti. Noi siamo pronti”.
Flat tax, Tria: “Sì, taglio delle tasse per il ceto medio”
Nel pomeriggio sono state diffuse voci su quanto riferito da Tria all’incontro di ieri del governo con le parti sociali. “Quello che stiamo facendo – avrebbe detto il titolare del dicastero di via XX Settembre – è muoverci in questa direzione, una flat tax che significa semplificazione di aliquote e, quanto più possibile, riduzione della pressione fiscale su questa fascia di redditi”, quella dei ceti medi.
“Ovviamente – avrebbe precisato Tria, come riferito all’Ansa da partecipanti all’incontro – questo dipende anche dalle scelte tra le varie fonti di gettito fiscale perché si può agire più su una cosa o più su un’altra”.
E ancora: la riforma fiscale – avrebbe detto il ministro – dovrà essere fatta “con progressività di attuazione, secondo gli spazi fiscali che si creano, questo implica che parta in modo semplice e possa essere corretta a favore di una minore pressione fiscale progressivamente e facilmente”. E “i criteri dovrebbero essere quelli di vedere efficienza, impatto sulla crescita e anche una forma di equità fiscale” dell’intervento.