Fazio: “Su 60 milioni di figli Salvini ha scelto me come avversario politico”
Parlando dal palco de La Repubblica delle Idee di Bologna, Fabio Fazio ha ufficializzato l’addio a Rai1 e il passaggio al secondo canale.
“Mi è stato chiesto il passaggio a Rai 2: a me non cambia niente, mi interessa solo lavorare in condizioni normali e cioè avere un rapporto quotidiano con la mia rete ed essere considerato una risorsa e non un problema”, ha spiegato il conduttore.
Ma a catalizzare l’attenzione dei tanti spettatori è un altro aspetto della questione e che ha sicuramente un legame con il cambio di rete di Fazio: la querelle che va avanti da mesi con il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Il conduttore però decide di rispondere con ironia, riprendendo una delle ultime dichiarazione del vicepremier leghista: “Su 60 milioni di figli ha pensato proprio a me, guarda che fortuna che ho…”.
Poi continua: “Ho avuto 108 nomination da Salvini, pensate per quante volte sono stato nei suoi pensieri, vanto questo primato. Ma non cederò alla polemica, è un ministro e penso che le istituzioni vadano rispettate. Se non lo fa lui, lo faccio io”.
Una battuta il conduttore di Che tempo che fa l’ha dedicata al tanto discusso tema del suo stipendio.
Il ministro Salvini e altri esponenti della Lega hanno sempre puntato il dito contro il compenso percepito da Fazio, che risponde così: “Guadagno tanto, ma restituisco con le tasse. Il tema non è fare un discorso da populisti, ma capire questo: il denaro misura il privilegio o il talento, la competenza? Se decidi che misura il privilegio allora diventa accettabile solo il denaro che hai avuto per furbizia o sottrazione, non per merito”.
Fazio ha poi espresso il suo parere sul suo lavoro e sul modo di condurre il suo programma: “Il talk show insegna che quando si parla con le persone che hai come ospiti non hai il diritto di metterle in una situazione di disagio emotivo solo per avere il titolo il giorno dopo. Mi metto sempre nella condizione dell’altro, è più utile cercare argomenti che siano condivisibili”.