Evasione fiscale, pene più severe e Sgarbi sfida il premier Conte: “Dia l’esempio, accompagni il suocero e la compagna in cella”
Cesare Paladino, titolare del Plaza Hotel di Roma, condannato perché non versava la tassa di soggiorno, per un totale di oltre 2 milioni di euro. Anche il premier ha avuto problemi con Equitalia
Evasione, Sgarbi sfida Conte: “Accompagni in cella suocero e compagna”
Esulta il governo giallorosso per l’intesa di maggioranza sulla lotta alla evasione fiscale. “Pene più severe per chi non paga le tasse”, è lo slogan. Ma nel dibattito piomba il deputato Vittorio Sgarbi che sfida il premier Giuseppe Conte. “Una buona occasione per il presidente del Consiglio di dare l’esempio: accompagni in carcere il suocero e la compagna”, attacca. A riprendere le parole del critico d’arte è il quotidiano Il Giornale che oggi, 22 ottobre, titola: “L’autogol del premier: con le manette facili ora lui e il suocero rischierebbero la galera”.
I fatti a cui fa riferimento Sgarbi, li riporta su Facebook la pagina del suo Ufficio stampa. “Tra gli evasori da arrestare, come vuole il presidente Conte, va riservata una cella di prima classe, al padre di Olivia Paladino, sua attuale compagna”, è l’inizio del post. “Cesare Paladino è il proprietario del Plaza Hotel di Roma di via del Corso. Ora, il padre di Olivia Paladino è stato condannato e ha patteggiato un anno e sei mesi di condanna perché faceva pagare la tassa di soggiorno ai clienti e poi se la intascava”, accusa il deputato, attraverso la sua pagina social. “L’importo accertato dell’evasione, che è un vero e proprio furto all’erario dello Stato, è di oltre 2 milioni di euro”, prosegue. Sgarbi, sull’evasione, se la prende anche con la compagna di Conte: “Si aggiunga che la figlia (di Paladino, ndr), essendo amministratore del Plaza, non poteva non sapere”.
A Cesare Paladino, padre della compagna del premier, riporta Il Giornale, è stato contestato anche il reato di peculato per il mancato versamento della tassa di soggiorno. Paladino ha patteggiato una condanna a un anno e due mesi. La figlia, va detto, non è mai stata indagata, anche se il critico Sgarbi punta il dito anche contro di lei.
I problemi di Conte con Equitalia
Il giornale di Alessandro Sallusti, riprendendo il post di Sgarbi, ricorda pure che anche lo stesso premier Conte aveva avuto problemi con Equitalia. Per una “banale disattenzione”. Gli era stata contestata la mancata documentazione per due cartelle, una del 2009 e una del 2011, per un ammontare complessivo di oltre 50 mila euro. Il caos è scoppiato quando Conte stava per diventare premier e lui ha risolto il contenzioso pagando.