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“Stavolta voto”: come l’Unione europea vuole combattere l’astensionismo

Immagine di copertina
un poster della campagna "Stavolta Voto"

Alle scorse elezioni europee, nel 2014, soltanto il 42% degli aventi diritto si è recata alle urne. Ma sono decenni che l'astensionismo cresce e sembra inarrestabile. Ecco cosa sta facendo l'Unione europea per invertire questa tendenza.

C’è un movimento, silenzioso ma apparentemente inarrestabile, che ad ogni elezione porta a casa una parte considerevole delle preferenze. È l’unico a crescere sempre, incessante, apparentemente inevitabile.

È il partito del non voto, e alle scorse elezioni europee, nel 2014 è stato scelto da quasi il 58 per cento degli aventi diritto – raggiungendo picchi dell’87 percento in Slovacchia, dell’80 percento in Repubblica Ceca e assestandosi al 41 percento in Italia. Dal 1979, quando alle urne si recavano il 62 percento degli europei, il numero non fa che scendere, arrivando a un 44 percento di media europea nel 2014.

La ragione di tanto disinteresse nei confronti di un esercizio di democrazia che chiama al voto gli abitanti di ben 28 stati è stata individuata, di volta in volta, nei motivi più disparati. C’è chi incolpa la crescente spoliticizzazione degli elettori e chi la scarsa copertura mediatica riservata a questo evento, chi punta il dito contro la difficoltà, per gli europei che vivono all’estero, di votare per i propri rappresentati e chi spiega che, semplicemente, dell’Unione Europea alle persone poco importa.

Le elezioni europee più importanti della storia

Se in Belgio, Cipro, Danimarca, Grecia, Liechtenstein e Lussemburgo il voto è obbligatorio, negli altri paesi il rischio di astensione anche per un’elezione, come quella per il Parlamento europeo del maggio 2019, importantissima per il prossimo futuro dell’Unione, è altissimo. Le istituzioni dell’Ue se ne sono accorte – e non vogliono restare a guardare.

Una campagna internazionale

È nata così l’iniziativa “This Time I’m Voting”, “Stavolta Voto”, una massiccia campagna di comunicazione che si basa su uno slogan semplice: “Se votiamo tutti, vinciamo tutti”.

Apartitica e basata sul volontariato, questa campagna vuole coinvolgere i cittadini europei, chiedendo a volontari e associazioni aderenti di promuovere i valori della partecipazione democratica per coinvolgere un numero crescente di persone. Il fine è, semplicemente, quello di ricordare a tutti l’importanza del voto e invitarli a recarsi alle urne tra il 23 e il 26 maggio 2019 per eleggere i nuovi membri del Parlamento Europeo.

Tra sticker multicolore che leggono “Stavolta voto” e borse di tela che invitano a visitare il sito dedicato, i volontari organizzano anche una serie di eventi e conferenze in tutta Europa per discutere dei temi più caldi di queste elezioni e spiegare ai cittadini cosa fa, effettivamente, l’Unione Europea per loro. In Italia sono tantissimi i partner locali che, da Venezia a L’Aquila, da Reggio Calabria a Torino collaborano all’iniziativa. Creando un profilo sul sito, chiunque può accedere a un contatore che monitora quante persone è riuscito a convincere a votare.

“Il nostro obiettivo non è di raccomandare questo o quel candidato. Sosteniamo il voto in sé, cioè l’impegno nel processo democratico con cognizione di causa e in modo informato. Vogliamo rafforzare il valore dello scambio di idee e delle relazioni e costruire una comunità di sostenitori in tutta Europa che si impegnino per il voto. Difendiamo il concetto di democrazia affinché tutti insieme abbiamo la possibilità di decidere in che Europa vogliamo vivere”, si legge sul sito dell’iniziativa.

Un lavoro di sensibilizzazione tale appare particolarmente importante quando si considera che, secondo un sondaggio realizzato da Gpf Inspiring Research nel gennaio 2019, soltanto il 48 percento degli intervistati ha intenzione di andare a votare a fine maggio. Il disinteresse è particolarmente alto tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni, gran parte dei quali afferma di non sentirsi rappresentata da alcun partito politico.

Un app per tenersi al passo con l’Unione europea

“This Time I’m Voting”, però, della sola iniziativa a livello europeo per contrastare la piaga dell’astensionismo.

“Se sei cittadino di un paese dell’UE, sei anche cittadino europeo. Ma che significa in pratica? Beh, è vero che viviamo in un periodo di pace, il che di per sé rappresenta un enorme successo. Ma questa non è l’unica cosa che ha fatto per noi l’Europa”. Viene introdotta così, sul sito del Parlamento Europeo, l’applicazione per smartphone Citizens’ App, che permette agli utenti di scoprire nei dettagli come le politiche dell’UE incidono sulla loro vita quotidiana.

L’App, compatibile per Android e iOS, offre podcast, video e infografiche per fornire informazioni sui temi europei più caldi. In un momento di profondi cambiamenti politici e sociali che attraversano il Vecchio Continente – dall’incognita della Brexit ai gilet gialli in Francia passando per l’alleanza sovranista transnazionale che va formandosi, capitanata da Salvini – l’idea dietro alla app è quella di portare i cittadini alle urne ricordando loro quanto questa decisione influisca nel futuro loro e del Paese in cui vivono.

L’idea non è così distante da quella dietro alla piattaforma What Europe Does For Me, che permette di scoprire come vengono spesi i fondi europei nella propria regione e quali sono i benefici che ognuno di noi trae da specifiche politiche e leggi europee.

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