Alle elezioni europee, in Italia, domineranno gli euroscettici: lo dicono gli ultimi sondaggi
EUROPEE SONDAGGI – Si avvicina sempre di più l’appuntamento con le elezioni europee 2019, previste in tutta l’Ue tra il 23 e il 26 maggio. E a un mese dal voto che TPI ha definito il più importante della storia, si sprecano i sondaggi e le proiezioni sulla prossima composizione del Parlamento europeo.
Secondo le ultime rilevazioni dello stesso Europarlamento, che ha messo insieme i dati dei principali istituti di sondaggi dei singoli paesi membri, è possibile ottenere uno scenario sulla composizione dell’assemblea dopo il voto di maggio.
Lo scenario comunitario
Al momento, considerando anche i seggi destinati al Regno Unito – in attesa di una Brexit che tarda ad arrivare – i sondaggi sul Parlamento europeo dimostrano un calo delle forze europeiste, a vantaggio dell’euroscetticismo.
Il Partito popolare europeo, ad esempio, rimane il primo partito ma perde oltre 5 punti percentuali, attestandosi al 24 per cento. È soprattutto in Francia, Italia, Spagna e Germania che si verifica la principale debacle dei popolari.
Stesso discorso (ad eccezione della Spagna) per i Socialisti e democratici, che scendono al 19,8 per cento dal precedente 24 per cento.
In calo anche i Conservatori e riformisti, all’8,8 per cento, e la sinistra del Gue, al 6,1 per cento.
Il gruppo che, senza ombra di dubbio, al momento sembra approfittare della crisi dell’europeismo è quello dell’alleanza sovranista (che comprende anche la Lega di Salvini e il partito di Marine Le Pen), che guadagna 3,3 punti percentuali arrivando all’8,3 per cento.
Lievissimi gli aumenti del consenso verso i liberali dell’Alde, al 10,1 per cento, e verso l’Europa delle libertà e della democrazia diretta (il gruppo con il M5s), al 6 per cento.
Lo scenario nazionale
Per quanto riguarda l’Italia, la Lega si conferma primo partito, seppur in leggero calo: il partito guidato da Matteo Salvini scende infatti al 31,4 per cento dei consensi.
In questo modo, la Lega otterrebbe 26 seggi. Laureandosi il secondo partito in tutta Europa, alle spalle della sola Cdu tedesca.
Il Movimento Cinque Stelle, invece, recupera un minimo, attestandosi al 21,5 per cento, che frutterebbe in totale 18 europarlamentari.
Con questo risultato, il partito guidato da Luigi Di Maio staccherebbe nuovamente il Pd, fermo al 20 per cento con 16 seggi.
A superare lo sbarramento riuscirebbeeo anche Forza Italia (al 10,1 per cento), con 9 europarlamentari e Fratelli d’Italia (4,8 per cento), con 4 seggi.
Se si votasse oggi, rimarrebbero fuori +Europa, Italia in Comune, la Sinistra e Articolo 1-Mdp.