Elezioni europee 2019, quali sono (e quali saranno) i gruppi parlamentari europei
I rappresentanti eletti al Parlamento europeo non si raggruppano per nazionalità, ma per gruppi politici. Ecco quali sono attualmente questi gruppi, a che gruppi fanno riferimento i partiti italiani e che cambiamenti ci aspettano dopo le elezioni europee di maggio 2019
Europee 2019 gruppi politici | Il 26 maggio 2019, i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per eleggere i propri rappresentati al Parlamento Europeo. Nelle scorse settimane, tutti i principali partiti italiani hanno ufficializzato le liste e i candidati che correranno per spartirsi i 73 seggi che spettano all’Italia su un totale di 751 europarlamentari.
Una volta arrivati a Strasburgo, dove ha la sua sede principale il Parlamento Europeo, i parlamentari non si divideranno però per nazionalità, ma per gruppo politico. Facciamo chiarezza.
Europee 2019 gruppi politici | Cos’è un gruppo politico?
I gruppi politici in cui si divide il Parlamento Europeo sono gruppi che si distinguono tra di loro per orientamento politico. A questi aderiscono i deputati eletti nei ventisette Stati membri dell’Unione europea. Secondo il Trattato sull’Unione europea, i gruppi hanno il ruolo fondamentale di contribuire a formare una coscienza politica europea ed esprimere la volontà dei cittadini dell’Unione.
Ogni gruppo dev’essere composto da un minimo di 25 deputati, che devono essere eletti in almeno un quarto degli Stati membri. Sebbene vengano spesso assimilati ai partiti politici nazionali per semplicità, i gruppi politici europei non equivalgono a partiti politici transnazionali, ma sono soltanto gruppi formati da deputati che appartengono a partiti politici nazionali che hanno scelto di raggrupparsi in base all’affinità politica.
Ogni gruppo sceglie un proprio candidato per la presidenza della Commissione europea.
Le posizioni adottate dai gruppi politici vengono scelte attraverso trattative e incontri, ma nessun deputato può ricevere un’indicazione di voto obbligatoria.
Europee 2019 gruppi politici | Quali sono quelli esistenti
Al momento esistono otto gruppi politici al Parlamento europeo.
Il Partito popolare europeo è il più antico e numeroso dei gruppi che siedono al Parlamento Europeo. Dal 1999 è il gruppo di maggioranza relativa all’Europarlamento. Gruppo di centro-destra, ne fanno parte i principali gruppi cristiano-democratici e conservatori d’Europa.
Nella legislatura 2014-2019 ha contato 219 membri. I suoi membri italiani sono Forza Italia, il Nuovo Centrodestra, l’Unione di Centro e il Südtiroler Volkspartei. All’estero, ne fanno parte anche il partito di Angela Merkel, la Christlich Demokratische Union Deutschlands, i Repubblicani francesi, il Partito Popolare spagnolo e il partito dell’ungherese Orbàn, Fidesz.
Il secondo gruppo parlamentare più nutrito è l’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici (S&D), che dal 2014 al 2019 ha potuto contare sul 25% dei seggi all’Europarlamento. Questo gruppo è di ispirazione progressista e socialdemocratica. I partiti italiani che vi hanno aderito per la legislatura 2014-2019 sono il Partito Democratico, Possibile, Sinistra Italiana e Articolo Uno. Ne fanno parte anche il Labour Party britannico e i Socialisti francesi e tedeschi oltre a decine di altri partiti.
I Conservatori e Riformisti europei riunisce i partiti conservatori di destra e conta 70 membri eletti in 15 stati diversi nel 2014. Si propone come difensore della sovranità dei singoli stati contro il federalismo europeo, in favore del principio di sussidiarietà e del libero mercato.
Ne fanno parte i deputati italiani eletti con Direzione Italia e un candidato eletto con Forza Italia ma fuoriuscito dal Partito Popolare Europeo.
C’è poi l’ALDE, ovvero l’Alleanza dei Democratici e dei Liberai per l’Europa, guidato dall’ex premier belga Verhofstadt e di cui fanno parte i rappresentanti di 21 stati membri. È un gruppo profondamente europeista e afavore del libero mercato, della globalizzazione e del multilateralismo. È affiliato a PiùEuropa, che però non aveva rappresentanti all’Europarlamento nella legislatura 2014-2019. Lo stesso vale per La République En Marche di Emmanuel Macron.
Gli altri quattro gruppi, più piccoli, sono il gruppo confederale della Sinistra unitaria europea (a cui appartengono gli europarlamentari italiani di L’Altra Europa con Tsipras, oltre che degli spagnoli di Podemos, i greci di Syriza e i francesi di La France Insoumise); il gruppo dei Verdi, anche detta Alleanza libera europea, di cui fa parte soltanto un eurodeputato italiano; i sovranisti dell’Europa delle Nazioni e della Libertà, a cui aderiscono la Lega di Matteo Salvini e il Rassemblement National di Marine Le Pen; e l’Europa delle Libertà e della Democrazia Diretta, di cui fa parte il Movimento Cinque Stelle ma anche il partito britannico pro-Brexit Ukip, di Nigel Farage.
Gli eurodeputati che hanno deciso di non aderire a nessun gruppo politico organizzato fanno parte del “gruppo dei non iscritti”, che ha però diritti limitati.
Europee 2019 gruppi politici | Cosa cambierà dopo le elezioni europee di maggio 2019?
Secondo il più recente sondaggio di Pollofpolls, il partito popolare europeo (Ppe) sarà il partito più votato, anche se in calo rispetto al 2014. Ci si aspetta che i popolari prendano 172 seggi, contro i 221 del 2014. Forte calo anche per i socialisti, il gruppo del quale fa parte il Pd e gli altri maggiori partiti socialdemocratici d’Europa: 146 seggi contro i 191 di 5 anni fa.
In aumento invece i liberali di Alde che in tutto potrebbe aspirare a 96 seggi, contro i 67 della scorsa legislatura. In Calo invece i sovranisti dell’Ecr, di cui fa parte Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che potrebbe vedere un calo di 10 seggi, dai 70 che aveva nel 2014.
In questo grafico la proiezione dei seggi e il confronto con la legislatura 2014-2019:
SEGGI 2019
SEGGI 2014