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Home » Politica

Il ritorno di Michetti: “Sono il Maradona dell’amministrazione ma i poteri forti non mi vogliono”

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A un anno dalle elezioni comunali a Roma torna in scena Enrico Michetti, ex candidato del centrodestra per la guida del Campidoglio sconfitto dal dem Roberto Gualtieri nel 2021 e avvocato a guida della Gazzetta Amministrativa, periodico che fornisce consulenze alle pubbliche amministrazioni.

L’ex aspirante sindaco ha parlato ai microfoni di Radio Radio, emittente locale a cui è vicino e di cui è ospite fisso, di un complotto ordito dai poteri forti nei suoi confronti: una campagna di discredito che diffonde fake news sul suo conto e sulla sua preparazione pur non essendosi candidato alle scorse politiche e pur essendo il “Maradona dell’amministrazione” in quanto avvocato amministrativista con una lunga esperienza nel settore.

Attacchi che il mancato primo cittadino definisce “talmente beceri, vili, talmente di secondo ordine da essere insostenibili“. Nell’intervista Michetti si sfoga contro coloro che lo insultano sin da quando correva per la guida di Roma, pur di ostacolare un suo ingresso in politica.

“Se giochi a pallone dalla mattina alla sera uno come fa a dire che il pallone non lo hai mai visto?”, si chiede l’avvocato, ricordando quando anche durante la campagna per le amministrative fu oggetto di attacchi. “Rimasi stupito: avevo la tessera della democrazia cristiana 30 anni fa, quella dell’azione cattolica e poi in tv sento dire che Michetti è di estrema destra, anzi neo fascista. Quando arrivi a questa invenzione totale dietro c’è sicuramente qualcosa che tu devi nascondere e devi proteggere, non vuoi che quella persona vada là a ogni costo”.

Nel colloquio radiofonico il cronista dà man forte al suo ospite osservando che “se la metà dei comuni italiani, 4-5mila sindaci italiani, tutti i sindaci, gli amministratori regionali e provinciali prima di fare gli atti più importanti amministrativi del proprio comune chiedono il parere di questo signore fondatore della gazzetta amministrativa, l’organo che consultano tutti nella PA, e quando il prof dà un parere quello è legge, allora chi è l’impreparato?”.

Ma chi si celerebbe, secondo Michetti, dietro le campagne di attacco? Non si tratta di politici di destra o di sinistra, ma di “un potere che sta sopra la politica”. “Sono loro che reggono i fili dall’alto e non vogliono persone capaci, vogliono la politica povera, ecco perché vogliono che non ci sia il finanziamento dei partiti, ecco perché hanno tolto autonomia e indipendenza, e chi finanzia i partiti se non c’è il pubblico? Loro! È chiaro. Dobbiamo tornare a una tv pubblica dove ci sia effettivamente imparzialità e rispetto per la costituzione. Tornare a un mondo diverso dove al centro c’è l’Italia e la carta costituzionale, non interessi privati di tre o quattro persone”, osserva l’ex sfidante di Calenda e Gualtieri.

Sulla possibilità di essere inserito nella nuova squadra di governo guidata da FdI, Michetti osserva che “Meloni decide in maniera autonoma”. “Io continuo ad essere e sarò sempre al servizio delle istituzioni, o da una parte o dall’altra, per me non cambia assolutamente nulla. Spero che la Meloni riesca ad essere impermeabile a tutto quello che cercherà di contaminarla” continua l’avvocato amministrativista, certo che la premier in pectore non accetterà ogni compromesso in quanto “donna caparbia e tenace che non accetta il sopruso” perché “non ci si vende per la carriere”.

“Al centro c’è la dignità dell’uomo, non la carriera dell’uomo. Ti puoi svegliare al mattino e essere una persona soddisfatta. Ma questa è un’etica di tutti quei partiti che avevano un’anima profondamente sociale”, aggiunge. Michetti è un vero fiume in piena: “Io non entro in questo rapporto che vuole mettere la destra contro la sinistra, conosco politici di entrambi gli schieramenti di altissimo profilo che fanno politica da quando avevano i calzoni corti, che hanno passato la vita nelle istituzioni con dignità e rispetto. Io non vedo guerra, qualcuno accende l’acrimonia”, continua.

Secondo Michetti gli italiani domenica scorsa “hanno votato contro un sistema che non è quello dei partiti, i media sono governati da quell’uno per cento, che però è quello che ha la forza per fare le inserzioni pubblicitarie, così si arriva alla menzogna. Non credevo fosse possibile finché non l’ho vissuta in prima persona, lì mi sono accorto che eravamo arrivati a un livello bassissimo”. “Per fortuna nella vita ho sempre fatto il mio dovere – continua – pensa se avessi avuto una virgola fuori posto”.

Il giurista sostiene di essere “la persona più attaccata dopo Meloni pur non essendosi candidato“. “E dove mi attaccano? Sulla competenza: la loro preoccupazione è dettata non da chi non conosce la macchina, ma da chi la conosce”. Questo secondo Michetti il cruccio dei poteri forti che vogliono screditarlo. Stesso destino toccato ai grandi come Falcone, Borsellino, Matteo, Olivetti, competenti ma ostacolati dal sistema. “Io non sono alla loro altezza – precisa – ma vedo che su di me c’è una campagna di disinformazione pazzesca“, pur non essendo candidato e non rilasciando dichiarazioni.

“Vengo alla radio e chiacchieriamo in libertà ma rimango aderente al mio ruolo di persona che da 30 anni vive all’interno delle istituzioni: basta leggere il mio CV, sono 20 pagine di pubblica amministrazione. È come dire che Maradona non è capace di giocare a pallone. Vi rendete conto della disinformazione? Ma dico io ma cosa devono proteggere? Perché non vogliono persone competenti nella macchina? Loro ti devono colpire sul tuo unico punto di forza, ho capito adesso che è scientifico. Quando non mi sono candidato loro non hanno voluto comunque che io andassi là: è un potere che sta sopra la politica ed è contro le persone per bene”, conclude.

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