Letta: “Nel Pd donne straordinarie sempre un passo indietro, schiacciate dal sistema”
Letta: “Nel Pd donne straordinarie sempre un passo indietro, schiacciate dal sistema”
Il segretario del Pd Enrico Letta parla in un’intervista a Repubblica del ruolo delle donne nel partito dopo l’annuncio di voler sostituire gli attuali capigruppo in Parlamento con due figure femminili. Nella conversazione con Annalisa Cuzzocrea e Concita De Gregorio, l’ex premier ammette che stabilire “quote” non è sufficiente.
“Non è sufficiente la questione delle quote. Sono a favore, ma funzionano sui gruppi di persone. Il problema sono gli incarichi monocratici che da noi sono tutti al maschile perché abbiamo un meccanismo di selezione basato sulla forza”, dichiara il neo segretario, che parla anche del motivo per cui ha deciso in poco tempo di rispondere all’invito dei dirigenti del Pd a subentrare a Zingaretti.
“Secondo me la politica, la passione che uno ha dentro, alla fine non si sopisce mai. Io ce l’ho da quando al liceo Classico Galileo Galilei mi candidai a fare il rappresentante degli studenti in consiglio d’istituto a 15 anni e da allora non mi ha mai abbandonato. Quando ti spiegano che quello che puoi fare può servire a delle persone – e i messaggi di questi giorni mi fanno pensare che stiamo facendo qualcosa di utile, di importante – alla fine ti dici: “Perché no?”, racconta Letta.
“Se avessi rifiutato, non avrei potuto nemmeno parlare dopo. La mia parola non sarebbe più stata molto credibile. Ho passato questi anni a invogliare i ragazzi – anche quelli della scuola di politiche – a impegnarsi. Non avrei potuto più farlo se avessi disertato”, sottolinea il segretario. E tornando sul tema della parità di genere spiega: “Nella mia università sulle materie che insegnavo io, scienze sociali e relazioni internazionali, le donne sono circa il 65 per cento e i maschi il 35 per cento in termini di studenti”.
Poi sui capigruppo dichiara di voler gestire la vicenda sostituendo Del Rio e Marcucci con due figure femminili – che gli stessi gruppi parlamentari dovranno scegliere – perché vorrebbe “provare ad alzare un velo su un problema italiano che esiste”. “Secondo alcuni lo starei facendo per interessi o giochi miei, dice Letta. “Ma in Europa, il fatto che ci sia un equilibrio di genere è la precondizione. Uno schema per il quale un partito come il nostro ha nelle posizioni di vertice, segretario, capigruppo, ministri, presidenti di Regione, solo maschi, non è in linea col resto del mondo”.
“Se io guardo alla sinistra in Europa i personaggi più interessanti sono, in Francia, la sindaca di Parigi Anne Hidalgo, in Spagna le ministre degli Esteri Arancha Gonzalez e della Transizione ecologica Teresa Ribera”, continua l’ex primo ministro. “Noi dobbiamo stare dentro questa partita avendo uomini e donne. Sono stato accusato in queste ore di dire “donne purché sia”, ma non è così. Sono sicuro che i gruppi sceglieranno sulla base di una selezione e sceglieranno votando donne di qualità. Ne conosco moltissime di straordinarie nel Pd, sempre un passo indietro perché il sistema è organizzato attorno a dinamiche che le schiacciano”.