M5S flop in Sardegna, la senatrice Nugnes: “La leadership di Di Maio va ridiscussa”
I primi risultati delle elezioni regionali in Sardegna hanno segnato una debacle del Movimento 5 stelle, con il candidato Francesco Desogus che ha preso il 10,3 per cento dei voti.
Dopo la sconfitta alla regionali in Abruzzo, il testa a testa tra centrodestra e centrosinistra nell’isola mette in evidenza la crisi dei Cinque Stelle, tanto che la senatrice “ribelle” Paola Nugnes ha rivolto parole dure contro Luigi Di Maio.
“La leadership di Luigi Di Maio certamente va rimessa in discussione. Non credo che una riorganizzazione calata dall’alto sia la soluzione. Ci vuole una riflessione collettiva che porti ad una discussione profonda con proposte da valutare tutti insieme”, ha affermato la senatrice.
Il leader dei 5 Stelle aveva infatti annunciato importanti novità nell’organizzazione del Movimento.
“Andremo avanti con la riorganizzazione, ci saranno novità importanti per il Movimento. Servirà agli italiani perché noi siamo al governo ed abbiamo decine di istanze che arrivano dal territorio nazionale”, ha spiegato il vicepremier pentastellato.
“La riorganizzazione ci aiuterà ad essere più capillare a rispondere alle esigenze dei cittadini”. Il leader del Movimento ha anche parlato della possibilità di aprire alle liste civiche, avvertendo però che “bisognerà iniziare in maniera sperimentale. La cosa importante è che se ne discuta prima di tutto con i nostri iscritti”.
Le elezioni in Sardegna
Domenica 24 febbraio si sono tenute le elezioni regionali in Sardegna. I primi exit poll danno un testa a testa tra il candidato del centrodestra, Christian Solinas, e il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda.
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Le prime proiezioni hanno segnato un crollo del Movimento: se alle politiche i 5 Stelle avevano ottenuto quasi il 40 per cento dei voti, alle regionali il loro candidato ha preso meno del 20 per cento.
Per i risultati ufficiali si dovrà ancora attendere: gli scrutini sono iniziati solo alle 7 del 25 febbraio e i voti devono essere trasmessi in “maniera aggregata”.