Elezioni regionali Abruzzo 2019: tutti i candidati e le liste
ELEZIONI REGIONALI ABRUZZO 2019 CANDIDATI – Domenica 10 febbraio in Abruzzo si votava per le elezioni regionali 2019. Qui i dati sull’affluenza. Le elezioni sono state vinte dal centodestra: Marco Marsilio è il nuovo presidente.
Si trattava di elezioni anticipate, convocate in seguito alle dimissioni del governatore Luciano D’Alfonso che lo scorso 4 marzo è stato eletto al Senato, tra le file del Partito democratico.
L’Abruzzo non è l’unica regione chiamata alle urne nel 2019. Sono infatti altre 5 le regioni italiane chiamate alle urne nel corso dell’anno: Sardegna, Basilicata, Emilia Romagna, Piemonte e Calabria.
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Elezioni regionali Abruzzo 2019 Candidati | Chi sono e quali sono le liste
Quali erano i candidati alla Regione Abruzzo? Quanti? I candidati alla carica di presidente della Regione erano quattro. Si trattava di:
- Marco Marsilio, candidato sostenuto dalle liste di Fratelli d’Italia, Lega Salvini Abruzzo, Forza Italia, Azione Politica, Unione di Centro-DC-IDeA. (qui il suo profilo)
- Giovanni Legnini, sostenuto da Partito Democratico, Abruzzo in comune, Centristi per l’Europa-Solidali e Popolari per Legnini, Progressisti con Legnini-Sinistra Abruzzo-LeU, Avanti Abruzzo – Italia dei Valori, Abruzzo Insieme – Abruzzo Futuro, Legnini Presidente, +Abruzzo – Centro Democratico (qui il suo profilo).
- Sara Marcozzi, candidata sostenuta da Movimento 5 Stelle (qui il suo profilo)
- Stefano Flajani, candidato di CasaPound Italia (qui il suo profilo)
Elezioni regionali Abruzzo 2019 candidati | Come e quando si vota
I seggi sono erano aperti dalle 7 alle 23 di domenica 10 febbraio. Gli elettori avevano a disposizione un’unica scheda su cui esprimere le preferenze.
Da un lato la scheda presentava i simboli dei partiti in lizza con accanto lo spazio per scrivere i nomi dei candidati consiglieri comunali, mentre dall’altro lato c’era un riquadro con il nome del candidato presidente della Regione collegato alla coalizione o al singolo partito.
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Era possibile dare il proprio voto alla sola lista circoscrizionale, collegata al candidato presidente, e in questo caso si potevano esprimere anche due preferenze per i candidati consiglieri (purché di genere diverso). In alternativa si poteva votare il solo candidato presidente, oppure si poteva votare sia il candidato presidente che la lista circoscrizionale.
Non era ammesso il voto disgiunto.