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Home » Politica

Elezioni politiche: 4 candidati poco noti ma degni di nota

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Nelle liste dei partiti ci sono i nomi di personaggi che hanno condotto importanti battaglie civili, o che rappresentano l'eccellenza italiana in ambito accademico

Come testimoniano i dati sulla affluenza alle urne nelle ultime tornate elettorali, il sentimento di sfiducia dei cittadini nei confronti della classe politica è sempre più forte.

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Al di là anche della realtà impietosa certificata dai numeri, non è difficile registrare un malcontento diffuso nei confronti dei partiti in una qualsiasi discussione pubblica.

Casi di corruzione, condanne inflitte dalla magistratura, ma anche un paese, l’Italia, che è rimasto indietro in moltissimi campi rispetto ad altre grandi nazioni occidentali.

Tutti elementi che, come è facile intuire, rendono sempre più complesso appassionarsi alla politica e trovare figure con cui identificarsi, sulle quali riporre un minimo di fiducia.

Alle prossime elezioni del 4 marzo, nelle liste dei partiti non mancheranno inquisiti, protagonisti di vicende finite sotto la lente dei giudici e persino condannati in primo grado con pene piuttosto pesanti.

Leggi anche: Condannati e impresentabili: i candidati più controversi alle prossime elezioni

Tuttavia, analizzando nel dettaglio le candidature presentate dai vari schieramenti, ci si può imbattere anche in personaggi con una storia importante e coraggiosa alle spalle, maturata all’interno della società civile, nelle università, o legata a singole battaglie.

Tutte figure che, in qualche modo, potrebbero spingere gli elettori a dare nuovamente credito ai partiti.

Proviamo allora a farvi conoscere meglio quattro candidati non noti a tutti ma che rappresentano il meglio della società italiana.

Lucia Annibali – Partito Democratico

Candidata alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Parma con il Pd, Lucia Annibali è stata vittima di una terribile storia di violenza.

Il 6 aprile 2013, venne sfregiata con l’acido da due uomini mentre rientrava a casa. Il mandante del barbaro gesto, come certificato dalla sentenza definitiva della Cassazione pronunciata il 16 maggio 2016, fu Luca Varani, ex fidanzato della Annibali che non aveva mai accettato la fine della relazione.

Fu proprio lui ad assoldare due ragazzi albanesi per “vendicarsi”.

Lucia Annibali, nel corso degli anni, è diventata un simbolo della lotta delle donne contro ogni forma di oppressione, violenza e sopraffazione. Nel 2014 è stata nominata Cavaliere al merito della Repubblica dal capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Lo stesso anno è uscito il libro “Io ci sono. La mia storia di ‘non’ amore”, testo scritto dalla Annibali con la giornalista Giusi Fasano.

Nel volume, Lucia Annibali racconta la sua storia, i 17 interventi chirurgici a cui si è dovuta sottoporre, la forza di ricominciare e di trasformare il dolore in una battaglia di civiltà per tutte le donne.

Nominata consigliere giuridico del ministero per le Pari opportunità nel 2016, Lucia Annibali ha dichiarato di volersi candidate a queste elezioni “per dare forza alle donne”.

Lo scorso dicembre è stata protagonista di una polemica con il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio, che parlando della legislatura che sta per volgere al termine, aveva affermato che sarebbe stato opportuno “scioglierla nell’acido”.

“Chi, come me, ha conosciuto gli effetti dell’acido, per sua sfortuna, si augura invece che questo non debba mai accadere a nessuno, nemmeno per scherzo”, aveva commentato la Annibali.

Mina Welby – +Europa con Emma Bonino

Capolista nel listino proporzionale di Arezzo, Siena e Grosseto per +Europa, Wilhelmine Schett, detta Mina Welby, attivista dei Radicali e copresidente dell’Associazione Luca Coscioni, è la vedova di Piergiorgio Welby, simbolo della lotta per la legalizzazione dell’eutanasia. Mina Welby ha anche scritto un articolo su TPI.

Affetto da distrofia muscolare, Piergiorgio Welby chiese ufficialmente di poter morire nel 2006, inviando una lettera all’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere la legalizzazione dell’eutanasia.

Dopo una lunga battaglia civile e giuridica, a Welby fu staccato il respiratore dal dottor Mario Riccio, per il quale in seguito, nonostante l’imputazione disposta da un pubblico ministero con l’accusa di “omicidio del consenziente”, fu disposto il non luogo a procedere.

Mina Welby fu al fianco del marito lungo tutto il corso di questa battaglia, e successivamente ha proseguito il suo impegno per i diritti civili, che spera di poter portare avanti in parlamento con la lista di Emma Bonino.

Rossella Muroni – Liberi e Uguali

Coordinatrice della campagna elettorale di Liberi e Uguali e candidata in Puglia, Rossella Muroni è stata direttrice generale di Legambiente dal 2007 al 2015 e presidente dell’associazione ambientalista nei due anni successivi.

Ha alle spalle una lunga storia di impegno su temi sociali, ed ha curato molte delle più importanti campagne di sensibilizzazione portate avanti negli anni da Legambiente.

Sociologa di formazione, ha all’attivo anche numerose pubblicazioni scientifiche ed ha condotto diverse battaglie per i diritti delle donne.

Ha scelto di candidarsi con Liberi e Uguali per portare all’interno del parlamento la sua esperienza sui temi ambientali.

Lorenzo Fioramonti – Movimento Cinque Stelle

Candidato nel collegio uninominale di Roma 5 per il Movimento Cinque Stelle, Lorenzo Fioramonti è professore ordinario di Economia politica all’Università di Pretoria e professore emerito alla School of Public Leadership di Stellenbosch, in Sudafrica.

È inoltre vicedirettore del campus sullo sviluppo sostenibile di Future Africa. Un curriculm coi fiocchi per un 39enne che farà anche da consigliere economico a Luigi Di Maio, candidato premier dei Cinque Stelle.

All’interno di un movimento accusato spesso di non annoverare tra le sue fila persone esperte, di sacrificare la competenza sull’altare della democrazia diretta, il profilo di Fioramonti rappresenta invece la volontà di valorizzare il talento e la preparazione.

Economista di fama internazionale, Fioramonti ha scelto di impegnarsi nel Movimento Cinque Stelle, accettando la prospettiva di abbandonare la sua carriera accademica in Sudafrica, “per aiutare l’Italia a rimettersi in piedi”.

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