Elezioni politiche 2022, il Pd approva le liste: da Letta a Crisanti fino a Zingaretti, ecco tutti i nomi
Elezioni politiche 2022, il Pd approva le liste: da Letta a Crisanti, i nomi
Dal segretario Enrico Letta al virologo Andrea Crisanti, dall’economista Carlo Cottarelli al costituzionalista Stefano Ceccanti: sono alcuni dei nomi dei candidati che correranno alle prossime elezioni politiche per il Pd, le cui liste sono state approvate nella serata di lunedì 15 agosto dalla direzione nazionale.
“Volevo ricandidare tutti gli uscenti ma era impossibile, quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: ‘faccio tutto da solo’. Potevo imporre i miei ma ho cercato di comporre un equilibrio, perché il partito è comunità” ha dichiarato il segretario Enrico Letta al termina di una giornata convulsa, che ha visto la riunione del partito slittare più volte.
La delibera approvata, che ha visto 3 contrari e 5 astenuti, vede Enrico Letta correre come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto. Carlo Cottarelli sarà capolista al Senato a Milano, mentre il virologo Andrea Crisanti, nome a sorpresa dell’ultimo minuto, sarà candidato capolista nella circoscrizione Europa.
Tra gli altri candidati, il deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti, Beatrice Lorenzin (in Piemonte e in Veneto) e Debora Serracchiani (Piemonte e Friuli Venezia Giulia). In Lombardia, oltre a Enrico Letta, correranno Lia Quartapelle, Gianni Cuperlo ed Elena Carnevali.
Nicola Zingaretti e Marianna Madia sono candidati in Lazio, Andrea Orlando in Liguria, Pier Ferdinando Casini in Emilia-Romagna, Roberto Speranza in Campania, Erasmo Palazzotto in Sicilia.
Tra gli esclusi, spunta il nome di Luca Lotti, mentre Monica Cirinnà ha annunciato il ritiro della sua candidatura: “La mia avventura parlamentare finisce qui, domani comunicherò la mia non accettazione della candidatura. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori”.