Macedonia del Nord: il socialdemocratico Pendarovski è il nuovo presidente
Il candidato europeista e pro-NATO Pendarovski è il nuovo presidente della Macedonia del Nord. Il socialdemocratico ha ottenuto il 51,7 per cento dei voti superando di 7 punti la candidata del partito nazionalista, Gordana Siljanovska-Davkova.
Il 5 maggio 2019 i cittadini della Macedonia del Nord si sono recati chiamati alle urne per il secondo turno delle elezioni presidenziali.
I due candidati del ballottaggio erano il socialdemocratico Stevo Pendarovski e Gordana Siljanovska-Davkova, sostenuto invece dai nazionalisti.
Nel primo turno delle elezioni i due hanno ricevuto una quantità di voti pressoché identica: Pendarosvki ha ottenuto il 42,72 per cento delle preferenze, mentre Siljanovska-Davkova il 42,58 per cento.
Chi è Stevo Pendarovski
Stevo Pendarovski, 56 anni, è un professore di Relazioni internazionali della University American College di Skopje e in passato è stato consulente per due presidenti della Macedonia del Nord, uno di centrodestra e uno di centrosinistra.
Nel 2014 il partito Socialdemocratico lo ha presentato come suo candidato alle elezioni del 214, ma è stato sconfitto dall’esponente del partito nazionalista e presidente uscente Gjorge Ivanov.
L’affluenza
In questo secondo turno un ruolo molto importate è rivestito dall’affluenza: i risultati del voto infatti sono validi solo se il 40 per cento degli aventi diritto si recano alle urne. Se la percentuale di votanti dovesse essere minore, l’elezione sarà annullata causando così una crisi politica nel paese.
Intorno alle 15 l’affluenza alle urne era del 30,34 per cento, secondo quanto comunicato dalla Commissione elettorale: i cittadini hanno tempo fino alle 19 per esprimere il loro voto. Alle 19 il 44,5 per cento degli elettori si era recato alle urne, rendendo così validi i risultati.
I candidati
Pendarovski ha dalla sua parte la coalizione governativa formata da socialdemocratici e dal partito albanese Dui. In caso di vittoria sarebbe la prima volta che un presidente viene eletto grazie al sostegno in contemporanea di un partito macedone e di uno della minoranza albanese.
Siljanovska-Davkova, invece, è appoggiata dal partito conservatore Vmro-Dpmne: in campagna elettorale, ha preso una posizione netta contro l’accordo sul cambio del nome del paese.
Le elezioni presidenziali di maggio sono le prime dopo l’entrata in vigore dell’accordo con la Grecia sul cambio del nome del paese. Un’intesa, raggiunta dopo quasi 30 anni di scontri (dal 1991) tra Skopje e Atene. E che ha aperto la strada all’ingresso della Macedonia del Nord nell’Unione europea e nella Nato.