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Elezioni europee Ungheria 2019 exit poll | Risultati | Chi ha vinto | Proiezioni

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Elezioni europee Ungheria 2019 exit poll | Risultati | Chi ha vinto | Proiezioni

Elezioni europee Ungheria 2019 exit poll | L’Ungheria ha diritto a eleggere 21 eurodeputati. Secondo i primi exit poll è in testa il partito del premier Orban con il 56 per cento dei voti. I socialisti Mszp, 10 per cento. La coalizione democratica Dk è al 10 per cento.

Sondaggi e proiezioni prima del voto

Elezioni europee Ungheria 2019 exit poll – Le elezioni europee in Ungheria sono indubbiamente tra le più prevedibili e meno combattute di questa tornata. Il Paese andrà al voto per eleggere i suoi 21 eurodeputati al termine di una campagna elettorale sotto tono.

Secondo le proiezioni di Politico, in Ungheria era dato per vinto il partito Fidesz&KDNP, ovvero la forza civica e democristiana, il partito del premier Viktor Orbán. Accreditato tra il 52 e il 57 per cento secondo i principali sondaggi, Fidesz crescerebbe sia rispetto alle elezioni nazionali del 2018 (49,6 per cento), sia rispetto alle Europee del 2014 (51,4 per cento) eleggendo circa 14 eurodeputati.

Il Fidesz è un partito conservatore, populista, euroscettico e cristiano. È membro del Partito Popolare Europeo, che tuttavia dal 2019 lo ha sospeso, dell’Unione Democratica Internazionale (conservatori) e dell’Internazionale Democratica Centrista.

Nel 1988 venne fondata la Fiatal Demokraták Szövetsége (Alleanza dei Giovani Democratici), da cui l’acronimo Fidesz, che si poneva come formazione politica anti-comunista e libertaria. Nel 1989 i “giovani ungheresi” vennero rappresentati in Parlamento da Péter Molnár.

Dal 1992 al 1999 il partito fu finanziato dal miliardario Georg Soros

Nel maggio 2018, il Presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker partecipò a una celebrazione che commemorava i duecento anni dalla nascita di Marx, dove tenne un discorso in memoria del filosofo. Come risposta, i parlamentari europei provenienti da Fidesz scrissero: “L’ideologia marxista ha portato alla morte di decine di milioni di persone e rovinato le vite di miliardi di individui. La celebrazione del suo fondatore costituisce un insulto alla loro memoria”.

Come si vede dal grafico qui sopra, al secondo posto troviamo la Coalizione democratica, il partito più centrista.

Al terzo posto troviamo il “Partito per un’Ungheria migliore”.

Elezioni europee Ungheria 2019 exit poll | Come ha votato nel 2014

Nel 2014 l’Ungheria aveva visto una vincita netta di Fidesz&KDNP, ovvero la forza civica e democristiana, con il 51,48 per cento delle preferenze.

Elezioni europee Polonia 2019 | La popolazione

La scena politica ungherese è dominata da Orban. Più che di un dibattito si assiste a una battuta di caccia, nella quale il primo ministro e il suo partito individuano di volta in volta il bersaglio da affondare.

I migranti, i progressisti di sinistra, il finanziere ebreo statunitense con origini ungheresi George Soros, i cosiddetti “euroburocrati”.

Orban è riuscito a chiudere le porte ai tantissimi migranti in arrivo dal Medio Oriente. Dopo che nell’estate del 2015 la Germania di Angela Merkel ha accolto migliaia e migliaia di rifugiati in fuga dalla guerra in Siria e che erano transitati proprio per l’Ungheria, Orban ha costruito un muro di 175 chilometri al confine con la Serbia, visitato da Matteo Salvini nella sua recente missione diplomatica a Budapest.

Tutti i temi centrali del dibattito politico sono stati marcati Fidesz, dalle massicce campagne pro-natalità e anti-immigrazione, agli aggressivi manifesti contro Jean Claude Juncker e George Soros che hanno dominato il paesaggio urbano nel paese.

Ha inoltre tenuto banco la querelle con il Partito Popolare Europeo, che recentemente ha sospeso Fidesz, pur senza espellerla definitivamente. Per ritorsione, Orbán ha ritirato l’appoggio allo spitzenkandidat dei popolari Manfred Weber e ha manifestato un ulteriore avvicinamento alle posizioni di Matteo Salvini.

L’affluenza

La disaffezione per il voto al Parlamento Europeo è una costante in Ungheria, come nell’intero gruppo di Visegrad. Nel 2014 l’affluenza a livello nazionale si fermò al 29 per cento, tra le più basse di tutta l’UE.

 

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