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Home » Politica

Il Pd è scomparso dal dibattito politico: Zingaretti, batti un colpo

Immagine di copertina
Nicola Zingaretti, segretario del Pd. Credit: Afp

Elezioni europee Pd | Ma esattamente qualcuno ha ben capito quale sia la strategia del Partito democratico, in prima persona del nuovo segretario Zingaretti per uscire da questo cul de sac in cui Salvini e Di Maio ci hanno infilato e in cui continuano a scornarsi fingendo di amarsi, poi odiarsi e poi amarsi di nuovo?

Dall’elezione del nuovo segretario del Pd sembra che non sia cambiato nulla, se non un’apparente de-renzizzazione del partito (che comunque il buon Calenda tenta sempre di sopire).

La scomparsa del segretario dal dibattito pubblico lascia presumere che o ci sia dietro una fine strategia di immobili programmata (del tipo: speriamo che quelli facciano talmente tanti danni che così gli altri tornino a noi, una serie evoluta dei pop corn, per intendersi, di qualche tempo fa) oppure, nel caso sia poco lo spazio agibile concesso sui media per entrare nel dibattito pubblico, non si capisce perché Zingaretti non punti i piedi e lo dica una volta per tutte.

Certo, alcune linee sono chiare: mai con i 5 Stelle, disse Zingaretti, e nessun governo tecnico.

Nel caso in cui il governo scoppi, secondo il segretario democratico l’unica soluzione percorribile sarebbe quella di un nuovo turno elettorale ma sfuggono due cose almeno. Primo: come pensa di ottenere un risultato tanto diverso dal precedente attirando solo i delusi? E soprattutto: nel caso in cui questo governo cada e Salvini, con Meloni e Berlusconi, riesca a trovare qualche 5 Stelle dissidente disposto ad appoggiare un governo di destra (e non è così difficile rovistare tra i deputati grillini che sono al secondo e quindi ultimo mandato) davvero il Partito democratico ci vorrebbe convincere che un rimpasto di governo con Salvini presidente del Consiglio sia il bene dell’Italia, il bene nostro e il bene per la nostra posizione nello scacchiere europeo?

Anche perché chi mastica di politica sa bene che ciò che contano sono i rapporti di forza che ci sono oggi all’interno del Parlamento e quelli ci dicono chiaramente che, nonostante i sondaggi in salita, la Lega di Salvini è ben lontana dalle percentuali attuali.

Per carità, è stato chiaro fin da subito che il nuovo segretario democratico volesse, come prima cosa, uscire da quel personalismo che aveva fatto precipitare il Partito democratico e che era risultato perfino arrogante in certe sue uscite e sappiamo bene che l’indole del neo segretario sia ben lontana dai suoi predecessori ma forse sarebbe il tempo di darsi una mossa. Zingaretti, batti un colpo, per favore. Grazie.

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