Elezioni Europee 2019: “Ecco come a Bruxelles hanno cercato di disincentivare il voto di noi italiani all’estero”, la denuncia a TPI
Elezioni Europee voto italiani Bruxelles | “C’è stata un’ampissima politica di disincentivazione del voto degli italiani all’estero a Bruxelles”. La denuncia arriva a TPI da una elettrice italiana a Bruxelles, che solo dopo una lunghissima fila è riuscita a votare per le Europee 2019.
Anche sui gruppi Facebook degli italiani all’estero è montata la protesta.
A Bruxelles, dove gli italiani iscritti all’Aire (Anagrafe Italiani residenti all’estero) hanno potuto votare nelle giornate di 24 e 25 maggio, le file ai seggi elettorali erano lunghissime.
“Fino a due ore in media”, racconta un’elettrice che alle 18 di sabato 25 maggio, orario di chiusura del seggio, era ancora in coda.
Le sezioni di voto allestite per gli italiani erano 13, divise per quartieri. Le sezioni 1, 2 e 3 erano quelle dedicate ai quartieri dove vivono più italiani.
Ixelles, Etterbeek e Schaerbeek sono i quartieri con il più alto tasso di italiani. Il risultato? File lunghissime concentrate in tre sezioni, e deserto nelle altre.
“L’Aire sa benissimo qual è la concentrazione degli italiani a Bruxelles, perché ha deciso di organizzare le cose in questo modo?”, si chiede l’elettrice.
E l’ipotesi, che circola tra molti italiani a Bruxelles, è che sia stato un modo per disincentivare il voto degli italiani a Bruxelles. Italiani che in molti casi, essendo spesso impiegati nelle istituzioni europee, votano per i partiti europeisti.
Alle elezioni del 2014 il Partito democratico a Bruxelles aveva ottenuto il 43,5 per cento, seguito da Forza Italia con il 12,2 per cento. Terzo posto per il M5s con l’11,8 per cento.
“Non siamo stati contenti di come siano state organizzate le operazioni di voto”, ha spiegato uno dei funzionari del seggio allestito nella capitale belga. “Una scelta del ministro dell’interno, non dico altro”, ha detto il funzionario, come racconta l’elettrice italiana.
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Elezioni europee 2019 voto italiani Bruxelles | Le regole del voto all’estero
Gli elettori italiani residenti in un paese membro dell’Ue e iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) potevano votare nel paese di residenza, scegliendo o i candidati del paese in cui risiedono, o i candidati italiani.
Il ministero dell’Interno italiano aveva provveduto a mandare a casa dei cittadini il certificato elettorale e l’indicazione della sezione presso la quale votare, con la data e l’orario.
I cittadini italiani residenti all’estero in un paese extra europeo invece non avevano questa opzione, come aveva denunciato TPI alcuni mesi fa.