Elezioni a Castelvetrano, Enzo Alfano (M5S) e Calogero Martire (Liste Civiche) al ballottaggio
Nel comune sciolto per mafia si torna alle urne tra due settimane. Delusione per il candidato Pd Pasquale Calamia
AGGIORNAMENTO 29 APRILE: Enzo Alfano (M5S) e Calogero Martire (Liste Civiche Obiettivo Città e Ricominciamo Insieme) andranno al ballottaggio per la poltrona di sindaco a Castelvetrano, comune in provincia di Trapani.
È questo il risultato del voto di domenica 28 aprile 2019, con cui il comune siciliano è tornato al voto per le prime elezioni amministrative dopo lo scioglimento per mafia di giugno 2017.
L’affluenza al voto è stata di 55,28 per cento. Delusione per il candidato Pd Pasquale Calamia, che nonostante l’appoggio del segretario nazionale Zingaretti, recatosi a Castelvetrano per un comizio in campagna elettorale, si ferma intorno al 17 per cento.
Per il ballottaggio che si terrà tra due settimane diventano fondamentali le alleanze.
Ecco quanto hanno ottenuto i singoli candidati a scrutinio concluso:
Castelvetrano è il luogo di nascita del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, latitante dal 1993. Il comune ha due frazioni sul mare: Marinella di Selinunte, famosa per il suo Parco archeologico, e Triscina, tristemente nota per le vicende di abusivismo edilizio.
Lo scioglimento del consiglio comunale, dovuto ad “accertati condizionamenti dell’attività amministrativa da parte della criminalità organizzata”, ha fatto slittare il voto di quasi due anni. Inizialmente previsto per 18 mesi, a settembre 2018 lo scioglimento è stato prorogato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministero dell’Interno.
Candidati sindaco Castelvetrano
Pensionato 62enne ed ex dirigente Unicredit, Enzo Alfano è il candidato del Movimento 5 Stelle.
Nei giorni scorsi il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli si è recato nel comune trapanese per sostenere la sua candidatura.
“Avrei potuto andar via dall’Italia e godermi la pensione in un paese dove ci sono meno tasse”, ha detto Alfano in un’intervista a Tp24. “Ho deciso invece di rimanere, perché vorrei essere ricordato come colui che ha creato una rivoluzione culturale, rimettendo il comune a posto dal punto di vista finanziario”.
Sulla parentela con l’ex ministro dell’Interno Angelino Alfano, il candidato ha detto: “Mio padre e suo nonno erano cugini. Si tratta di una parentela di ottavo grado. Non abbiamo mai avuto alcuna frequentazione. Anche quando Angelino è stato presente qui a Castelvetrano, io non sono mai stato tra la folla”.
Qui il suo programma.
Il candidato Pd come sindaco di Castelvetrano è Pasquale Calamia, architetto di 44 anni e consigliere comunale dal 2001 al 2016.
Calamia è stato capo ufficio gabinetto all’assessorato Territorio e funzionario direttivo agli assessorati regionali Energia e rifiuti e alla Salute durante la presidenza regionale di Rosario Crocetta. È anche referente provinciale della fondazione Caponnetto.
Per sostenere la sua candidatura si è recato nella cittadina trapanese il neosegretario del Pd Nicola Zingaretti.
Negli anni scorsi, Calamia è stato vittima di intimidazioni di tipo mafioso. Nel 2008 la sua casa estiva a Triscina fu data alle fiamme, nel 2012 ha ricevuto una telefonata minatoria e nel 2013 sono state bucate le gomme della sua auto.
“Credo di essere una persona di esperienza, con capacità amministrativa. Cinque anni di uffici di gabinetto a Palermo, mi hanno fatto acquisire competenza e professionalità”, ha detto Pasquale Calamia in un’intervista. “In più le dico con chiarezza una cosa: Pasquale Calamia ed il Partito Democratico i voti dei mafiosi non li vogliono. Ciò che vogliono è invece coniugare legalità e sviluppo, perché crediamo che sia davvero l’unica strada”.
Qui i punti fondamentali del suo programma.
Davide Brillo, avvocato 32enne, è il candidato sindaco di Fratelli d’Italia per Castelvetrano. Il suo slogan è “Recupero, rinascita, rinnovamento”.
“La mia candidatura è di assoluta rottura con il passato e vuole rappresentare un coerente appello ai cittadini liberi, a tutte le forze sane del paese, giovani e meno giovani, affinché si possa tutti insieme determinare la rinascita della città, lontano da condizionamenti e giochi di potere”, ha detto Brillo in un’intervista.
“Il mio obiettivo è quello di restituire dignità al cittadino e decoro alla città, unitamente all’entusiasmo di una rinnovata classe dirigente, con la concreta speranza che il futuro sarà sicuramente migliore se determinato dall’impegno di tutte le propositive energie della città”.
Qui il suo programma elettorale.
Antonino Giaramita è candidato con la “Lista Legalmente”, che si definisce “una Lista Civica nata da un progetto condiviso per il risanamento della città di Castelvetrano alle prossime elezioni amministrative”.
Giaramita è un ufficiale della Guardia di Finanza in pensione e ha 57 anni. Nato a Castelvetrano, dal 1981 ha vissuto in altre città per lavoro.
Durante la campagna elettorale ha lanciato l’idea di un aeroporto a Castelvetrano “per far decollare turismo ed impresa”.
“Per lavoro sono stato costretto a girare l’Italia e mi è sempre mancato il rapporto privilegiato con la mia città”, ha dichiarato Giaramita. “Mi sono dovuto allontanare dalle radici, per cause di forza maggiore, e quest’occasione è quella che mi consentirà di riprendermele. In giro per l’Italia ho acquisito tante conoscenze e opportunità che ora vorrei mettere a disposizione della mia città”.
Qui la sintesi del programma elettorale.
Avvocata di 42 anni, Vita Alba Pellerito è candidata con la “Lista Insieme si può”, che ha come parole chiave “Riscatto” e “Ripartenza”.
“Sono una che scende a compromessi”, ha detto Pellerito in questa intervista. “Il mio progetto non ha alla base nessun interesse personalistico e non è legato a nessun apparato partitico. Io, per mia indole, non ho mai piegato la testa. Non ho mai ricevuto nulla dalla politica ed ho intenzione soltanto di fare qualcosa per la città di Castelvetrano”.
Secondo quanto svelato dal giornale online Tp24, il suo programma elettorale sarebbe in gran parte copiato da quello di un candidato sindaco di Villar Perosa, della città metropolitana di Torino, in occasione delle amministrative del 2014.
Qui una sua intervista video, qui il programma.
Calogero Martire, commercialista di 52 anni, è sostenuto da Lista Obiettivo Città e Lista “Ricominciamo Insieme”. Per anni Martire è stato presidente del Consiglio comunale.
“Castelvetrano merita di più”, scrive Martire sulla sua pagina Facebook. “Più pulizia e decoro nelle strade e nelle piazze, maggiore attenzione alle scuole, manutenzioni delle strutture pubbliche, vicinanza e sostegno alle fasce più deboli, più cura per i luoghi frequentati soprattutto dai bambini, maggiore attenzione alle famiglie e alle loro necessità, più cultura e vivacità, a cominciare dal centro storico e dalle borgate marinare”.
“Per questo mi sto mettendo in gioco con un programma chiaro e realizzabile, con quella esperienza, competenza e professionalità che ho maturato negli anni come consigliere comunale, presidente del consiglio e con il mio lavoro, sostenuto da tante persone di buona volontà, che si ritrovano assieme perché credono ancora che questa città può cambiare con l’impegno assiduo e con l’entusiasmo di chi crede nella propria terra”.
Qui il suo programma elettorale.
Elezioni Castelvetrano dopo lo scioglimento per mafia
A febbraio 2019 la Commissione straordinaria che amministra il comune di Castelvetrano ha dichiarato il dissesto finanziario, con un disavanzo di oltre 27 milioni di euro. Il nuovo sindaco si troverà quindi a lavorare con i conti in rosso e un Comune in default.
Una recente operazione ha portato all’arresto di Marco Zappalà, un ufficiale dei carabinieri della Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, e di Giuseppe Barcellona, appuntato dei Carabinieri di Castelvetrano, accusati di aver passato notizie riservate a un mafioso trapanese vicino al super latitante.
A finire in manette è stato anche l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonino Vaccarino, per aver passato il contenuto di un’intercettazione a un boss mafioso.
A marzo 2019 un’altra operazione, denominata “Artemisia” ha portato alla scoperta di una superloggia segreta, ritenuta in grado di influenzare la politica locale e regionale.
Le persone arrestate, tra cui l’ex deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, l’ex presidente dell’Ars Francesco Cascio, l’ex sindaco di Castelvetrano Felice Errante e l’ex candidato sindaco Luciano Perricone, sono state liberate dopo che l’ordinanza è stata annullata per un difetto di competenza territoriale.
Il provvedimento, infatti, secondo il Tribunale del Riesame è di competenza della procura di Palermo e non di quella di Trapani.